Sciopero dell’Atm il 5 aprile

Sindacati e lavoratori protestano contro la decisione di mettere a gara in più lotti la mobilità milanese: "È uno spezzatino"

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Sciopero in Atm mercoledì 5 aprile. L’agitazione è specifica dell’azienda di Milano: è prevista dalle ore 8,45 alle ore 12,45.

L’astensione dal lavoro è sostenuta da tutte le principali sigle sindacali, dai confederali (FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, con UGL) ai sindacati autonomi e di base (FAISA-CISAL, ORSA, SAMA-FAISA e CUB Trasporti).

I sindacati denunciano il “rischio-spezzatino” di Atm, vale a dire il rischio di dividere le attività della storica azienda della mobilità, che negli anni ha visto aggiungersi al trasporto pubblico di massa (metro, tram, bus) anche una serie di attività collaterali, come il bike sharing e il car sharing. «Si decide di spezzettare il sistema della mobilità milanese», è la tesi dei sindacati. Le sigle dei lavoratori chiedono un lotto unico nella gara d’appalto che comprenda tutti i servizi – vecchi e nuovi – per la mobilità, dal metrò e tram al bike sharing. Il Comune ha invece confermato l’impostazione già prevista da apposita delibera, che invece dividerà la gara dei servizi di mobilità in almeno due lotti.
Alle spalle c’è anche una questione concretissima di risorse: i sistemi di mobilità sharing (quella delle auto, quella delle bici, ma anche la diffusioni di Uber) sottraggono progressivamente risorse al trasporto pubblico tradizionale, quello dei “mezzi”. E se fino ad oggi molta della mobilità sharing “rientrava” comunque in Atm, il rischio è che ora – con lo spacchettamento – gli equilibri cambino.

Il Corriere della Sera scrive di «un clima incendiario» e del rischio di possibili disagi al di fuori delle fasce di garanzia. Del tema si sta discutendo anche dentro alla maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Sala (lunedì c’è stato un presidio dei tranvieri anche a Palazzo Marino). La mobilitazione ha ricompattato tutti i sindacati: «Sono 13 anni, 13 anni lo ripeto, che non facciamo uno sciopero aziendale – spiega Giovanni Abimelech, Fit-Cisl – e se siamo arrivati fin qui un motivo ci sarà. E fa un certo effetto sentire il sindaco di Milano dire che non ha capito la ragione del nostro sciopero».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Aprile 2017
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    Scritto da Felice

    Lavoratori che scioperano ogni due per tre non possono essere presi sul serio. Non c’è alcuna minaccia ai posti di lavoro. Oramai i ferrotranvieri sono pilotati da uno zoccolo duro di sindacalisti politicizzati.
    Senza ritegno, nemmeno si fermano di fronte ad un evento mondiale come il salone del mobile.
    Ma tanto a loro, lavoratori di serie a, converrebbe ogni tanto ricordate che il lavoro non è un diritto acquisito. Te lo devi meritare. Ed in mezzo ad una montagna di scioperi per futili motivi credo che questa volta abbiano perso ogni credibilità.

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    Oggi a Milano davano dei volantini i quali spiegavano un po’ meglio le ragioni dello sciopero.
    In pratica a quanto si dice ci sarebbe un tentativo da parte di FS di prendersi in gestione una parte di servizio di trasporti pubblico che ad oggi è totalmente gestito da ATM.
    Il trasporto pubblico milanese si compone di molteplici realtà:
    – le metro (tra cui la ultima linea 5 che sembrerebbe già di proprietà FS)
    – i bus urbani
    – i bus extra urbani dell’area metropolitana
    – il bike sharing
    – il car sharing

    FS, di fronte ad un numero elevato di tecnici da ricollocare, vorrebbe partecipare ad un bando per la ricollocazione di uno o più servizi da ATM verso se stessa (come ha già fatto a Firenze credo).
    Quello che si teme in ATM (ma qui è una supposizione dei sindacati) è che dando ad altri la gestione dei servizi si formino degli inevitabili esuberi e la qualità del servizio comunque si abbassi.

    Posso considerare queste ragioni dello sciopero sicuramente le più valide e meno pretestuose degli ultimi 10 anni. Purtroppo l’immagine dei lavoratori ATM verso i milanesi non è delle migliori dopo averci assuefatto ad una sorta di “abuso” del diritto di sciopero alludendo a motivazioni che nemmeno io usavo quando andavo alle scuole superiori. A questo loro poco edificabile passato si aggiungono alcuni comportamenti “sporchi” come lo sciopero bianco (i mezzi procedono a rilento senza nessun apparente motivo) e lo sciopero selvaggio che 10 anni fa provocò un danno di oltre 160 milioni di euro al GIORNO per Milano.

    Se non vi foste comportati come i peggio lavoratori politicizzati, forse oggi avreste avuto dalla vostra parte una consistente fetta di Milanesi e Pendolari.
    Purtroppo a quanto vedo sinceramente abbiamo ormai la nausea dei vostri capricci. Alla lunga nel continuare a gridare “al lupo, al lupo” non vi crede più nessuno.

  3. Duilio
    Scritto da Duilio

    Comunque sia, grazie all’ATM per l’ottimo biglietto da visita di Milano nei confronti di migliaia di visitatori (italiani ed esteri) che oggi si sono ritrovati appiedati e facile preda per i numerosi tassisti che oggi, guarda caso, non scioperavano ma lucravano…
    In compenso pure Alitalia ha dato il suo contributo, insomma, Milano, più che Capitale del Mobile oggi è stata la Capitale dell’Immobile.

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