Da Torino a Chivasso, un’infinita varietà di paesaggi

Marco Giovannelli ha percorso la sesta tappa della Via Alta, terra di incontro dei pellegrinaggi lungo i Cammini di Santiago e della Via Francigena

Via Francigena, da Rivoli a Torino

Un nuovo tratto della via Francigena attende il nostro direttore Marco Giovannelli, partito il 12 agosto 2017, per coprire un particolare tratto italiano dello storico cammino che portava i pellegrini di tutta Europa a Roma. Il suo viaggio infatti questa volta lo porterà dal Monginevro fino a Vercelli.

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Alle prime ore del mattino il Po è già vispo e popolato. I primi protagonisti sono le grande varietà di uccelli che sfruttano le piccole isolette di sabbia dovute alla siccità. Subito dopo loro ci sono gli umani tutti presi da diverse attività. C’è chi va in bici, chi cammina, chi corre, chi si affretta per andare al lavoro. Poi ci sono i cani, che non so ancora quando ci dobbiamo esser distratti perché crescono sempre di più. A volte anche in taglie e sembra di vedere Amici miei con Gastone Moschin che veniva portato a spasso dal San Bernardo.
Non so se ci avete mai riflettuto, ma anche i cani sembrano diventati più aggressivi e rancorosi. Abbaiano per un non nulla. A Londra nei parchi vengono lasciati liberi e quando si incontrano si annusano e fanno le feste, mica come da noi, che a prescindere dalla taglia sembra sempre che vogliano sbranarsi.

Così già alle prime luci dell’alba insieme con gli uccelli e gli umani ho incontrato tanti cani.
Dopo cinque tappe senti che il corpo inizia a cambiare i ritmi. Capisce che non si tratta di passare ore davanti a un computer o a fare riunioni. Si è fatto anche un’idea che non si tratta di fare le classiche passeggiate, ma che quella testolina che decide anche per lui ha scelto di fare almeno 20 km al giorno. Così finalmente reagisce al cambiamento e inizia a contribuire per bene al cammino.
La testa si era già messa in moto a casa, lo spirito invece fa come gli pare, a volte di giorno parte via, ma soprattutto di notte fa litigare, morire, vincere ai giochi, incontrare gente. Insomma anche la psiche è in cammino con noi.

Da Torino a Chivasso mi aspettavo un casermone dietro all’altro. Chilometri di asfalto e di noia. E invece…ancora una volta la Francigena ti stupisce. Si resta per un bel pò di strada a fianco al Po. Si saluta definitivamente la Dora Riparia che finisce la sua corsa proprio dentro il fiume più lungo del nostro Bel Paese. Le acque per un lungo tratto rimangono separate, ma è la classica resistenza al cambiamento, dura poco (almeno per le acque).

Cammino bene e con un’andatura che non avevo mai tenuto. Ci sono le migliori condizioni possibili: un terreno e una temperatura perfetta e tutto intorno un bel paesaggio. In meno di due ore sono fuori San Mauro, tutto lungo una pista anche ciclabile.
Poi si entra a Castiglione e a Gassino Torinese. Attraversati questi si torna in mezzo alla natura e per la prima volta compaiono le distese di riso. In mezzo aironi e gazze danno un ulteriore tocco di eleganza alla campagna.

La lunga sosta a San Raffaele l’ho pagata perché il combinato tra caldo (per la prima volta siamo abbondantemente sopra i 30 gradi), stanchezza e qualche km in più da fare mi stroncano. Ma ormai ci siamo e così quasi trionfante attacco il ponte che mi porterà a Chivasso alla sinistra del Po. Un bel corno. Per questa notte ho trovato un AirBnb che resta oltre due km dal centro e così mi mancano oltre tre km che al mattino lì ho fatto in poco più di mezz’ora, nell’ora della calura e dopo altri 26, mi hanno richiesto di cercare tutte le energie residue.
Vabbè alla fine sono arrivato anche oggi.

Niente di speciale, ma questa tappa è stata proprio bella. Riflettevo come il cammino richieda pazienza anche nei giudizi altrimenti si scade in una lamentela unica. Una cosa è certa comunque, la varietà di paesaggi che offre l’Italia. Pensavo che da oggi chi percorre tutta la Francigena, come da Piverone più o meno, troverà una sterminata pianura fino a Fidenza, ma la campagna e gli abitati sono profondamente diversi.
La tappa di domani sarà lunga quasi trenta km con un inizio di fianco al neonato canale Cavour che portava acqua e quindi ricchezza per centinaia di chilometri. Dopo si inizia ad entrare nelle risaie. La prossima volta mi farò sponsorizzare da qualche industria specializzata in repellenti per zanzare. E non mi venite a proporre prodotti naturali. Potrei accettare stormi di pipistrelli ma credo mi metterebbero in una posizione non semplice. Così meglio quelle schifezze, seppur sempre più raffinate e carissime, che nemmeno ungono più. Oggi mi è andata bene e le zanzare mi ronzavano intorno e se ne andavano sdegnate.

Trovate una registrazione anche su Radio Francigena
http://radiofrancigena.com/podcast/marco-giovannelli-dal-monginevro-vercelli/

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Pubblicato il 18 Agosto 2017
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