Da Oulx a Susa, tra natura e imponenti opere dell’uomo

Marco Giovannelli ha percorso la seconda tappa della Via Alta, terra di incontro dei pellegrinaggi lungo i Cammini di Santiago e della Via Francigena

Via Francigena da Oulx a Susa

Un nuovo tratto della via Francigena attende il nostro direttore Marco Giovannelli, partito il 12 agosto 2017, per coprire un particolare tratto italiano dello storico cammino che portava i pellegrini di tutta Europa a Roma. Il suo viaggio infatti questa volta lo porterà dal Monginevro fino a Vercelli.

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Fino a Exilles la protagonista assoluta è la natura, e il bosco è il suo re. La Francigena corre lungo il sentiero dei Franchi entrando nel parco naturale del Gran bosco. È tutto un sali e scendi all’interno di uno scenario notevole. Viene poi da domandarsi quanto autentici siano queste ricostruzioni perché qualche dubbio viene nel pensare a Carlo Magno con le migliaia dei suoi soldati procedere in fila indiana a metà costa quando avevano la valle libera. Ma non stiamo a fare i cavillosi perché lo sforzo della regione Piemonte per costruire questi sentieri è stato enorme e quindi godiamo di tali sforzi.

La musica cambia radicalmente all’uscita di Exilles. Si resta a bocca aperta per l’imponente forte. Michelangelo Pistoletto, che ha vissuto a lungo a Susa, ha realizzato una sua gigantesca opera sul pendio del castello. Purtroppo lo stupore per la natura e l’arte si ferma qui perché la seconda metà della tappa è caratterizzata dall’asfalto e dal l’imponente opera dell’uomo.

La via che si percorreva a sinistra della Dora per rimanere in costa di fronte a Chiomonte non è più percorribile per via del cantiere della Tav. Passando di lì, prima del blocco, si procede sotto l’autostrada. Un’opera che impatta con violenza nella valle, ma che ha anche un suo fascino. I piloni giganteschi da sotto sono quasi artistici. Una colata di cemento armato alta decine e decine di metri. Infrastrutture che sono un costo alto che ci ha permesso di avere un paese sempre più ricco, sviluppato e moderno.

La pessima distribuzione della ricchezza è poi un tema caldo e fondamentale, ma è innegabile che le infrastrutture siano la spina dorsale di quella ricchezza. Il passo per la Tav è breve. Ho parlato a lungo con Roberto che fa la guida in valle e quindi ha un’attenzione enorme per la natura perché banalmente gli dà da vivere. Lui è scettico sulle battaglie contro perché ritiene che alcuni temi siano complessi ed è bene che vengano deciso dagli esperti. Resta il fatto che i No-tav non mollano. Lo scrivono sui muri e tutti i venerdì sera contestano in modo energico tanto che ancora oggi spesso va a finire a manganellate. I media non ne parlano più e non fa notizia, ma di fatto i ragazzi sono sempre presenti e hanno un loro campeggio dove soggiornano.

I lavori della galleria di base partiranno presto perché tutte le verifiche sono state effettuate.
Il cammino di fronte allo sbarramento devia per Chiomonte e così si è costretti a risalire con una certa fatica. Il paese è carino e ha aumentato notevolmente la propria notorietà proprio per la Tav. Con i suoi 750 abitanti resta un piccolo borgo che prova a tornare alla normalità. Da lì mancano ormai solo 7 km che ci portano con dentro Susa, che manco a dirlo conserva tanti segni dell’epoca romana.
Tappa lunga di 30km con un saliscendi continuo. Oggi purtroppo sono tornati dei problemi ai piedi, vedremo domani come va. Per intanto benedetti compeed.

Per la prima volta oggi sono comparsi altri pellegrini. Sei in tutto. Una coppia e due ragazzi da Genova che però faranno solo poche tappe. Gli altri procedevano in senso opposto verso il Monginevro.

Trovate una registrazione anche su Radio Francigena
http://radiofrancigena.com/podcast/marco-giovannelli-dal-monginevro-vercelli/

 

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Pubblicato il 14 Agosto 2017
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