Con Nature Urbane torna il premio Salvatore Furia per l’ecologia

Verrà consegnato il 2 ottobre. Primo premiato del "Nuovo Corso" sarà consegnato a Stefano Mancuso, grande ricercatore e grande divulgatore di scienze

sentiero Salvatore Furia

Torna, dopo oltre vent’anni di assenza, il premio Salvatore Furia per l’Ecologia.

Un premio altamente innovativo alla sua nascita (era il 1973, quando ancora di ambiente si parlava poco, e non in forma positiva) e ora pronto per dare il giusto posto alla memoria di un innovatore nel campo dell’ambiente come il fondatore della Cittadella della Natura.

«La considero una della parti più importanti del festival: doveva essere addirittura l’apertura, come succederà negli anni a venire – spiega il vicesindaco Daniele Zanzi, che ha presentato la manifestazione in sala matrimoni – Ma in questo caso abbiamo dovuto fare un’eccezione, perchè il premiato in quei giorni sarà in Cina».

il premio riparte, fortemente voluto dall’amministrazione, anche come punto di riferimento e simbolo del nuovo festival Nature Urbane, che avrà il suo via venerdì 29. L’appuntamento con il premiato e la cerimonia di premiazione, è invece per lunedì 2 ottobre. A decidere il vincitore della nuova edizione del premio Ecologia sarà una giuria composta dai rappresentanti della società Schiaparelli, dell’università dell’Insubria, dell’Arpa, del Centro di Ispra.

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SALVATORE FURIA, UN “VISIONARIO BUONO” DELL’AMBIENTE

«Furia è stato un visionario, in senso buono: ha creato questo premio nel 1973, un anno in cui nemmeno si sapeva cosa volesse dire. Il premio è stato sospeso nel 1992, e adesso lo ripristiniamo – spiega Zanzi, che fu allievo di Furia – Furia era soprattutto un divulgatore delle scienze: l suo concetto di scienza popolare è rivoluzionario».

«Siamo molto felici che l’amministrazione abbia voluto ripristinare questo premio a cui Salvatore Furia, il nostro fondatore, era tanto legato – ha aggiunto Vanni Belli, presidente della società Schiaparelli – Sarà un modo per mantenere sempre vivo il suo ricordo ma soprattutto portare avanti in modo concreto le idee di una persona così importante per Varese che ha fatto così tanto per la città, grande uomo, educatore e divulgatore ancora oggi vivo nei cuori di molte persone. Furia fondò e promosse il Premio Ecologia Città di Varese, in concomitanza con l’annuale festa degli alberi. Fu il primo premio italiano dedicato a personaggi ed enti che si distinguevano nella promozione e tutela dell’ambiente, tramite iniziative scientifiche, di lavoro manuale e di promozione di una legislazione per la tutela ambientale italiana ed internazionale. Per venticinque anni Furia e la Schiaparelli hanno sollecitato la ricostituzione di questo premio e sono contento ed emozionato per la grande sensibilità del Comune di Varese, promotore del rilancio della consapevolezza ecologica della città, che ha voluto aggiungere alla denominazione originaria del premio il riconoscimento al suo fondatore».

Presentazione premio salvatore furia
Da sinistra, il team organizzatore: Vanni Belli, Elena Emilitri, Daniele Zanzi, Serena Contini

«Sono molto commosso per avere raggiunto questo importante risultato di ripristinare il premio e averlo intitolato a Salvatore Furia – ha replicato Zanzi – un uomo capace di guardare lontano. Un visionario, un uomo di intuizioni dunque, ma non solo: un naturalista, un ricercatore, ma prima di tutto e soprattutto un grande divulgatore delle scienze, un educatore ed un umanista. Salvatore Furia era sicuramente un trascinatore perché era uomo di esempio e di concretezza. Il “Prof.”, catanese, ma vero varesino, probabilmente ha ricevuto dalla sua città adottiva molto meno di quello che le ha dato. Ecco perché è doveroso ora intitolare al suo nome, che lo ideò, il Premio Ecologia Città di Varese che d’ora innanzi si chiamerà “Premio ecologia Città di Varese Salvatore Furia” e sarà conferito a chi si è particolarmente distinto nella divulgazione delle scienze ambientali. Da lassù, tra le sue stelle, sono sicuro che al “Prof.” scapperà un benevolo sorriso».

CHI E’ IL PRIMO VINCITORE, STEFANO MANCUSO

Professore ordinario presso l’Università di Firenze e accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili, Stefano Mancuso dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale con sedi a Firenze, Kitakyushu, Bonn e Parigi.

Avarie

È membro fondatore della International Society for PlantSignaling & Behavior. Nel 2010 è stato il primo scienziato italiano ad essere invitato come speaker in un TED GLOBAL. Il video della conferenza, tenuta ad Oxford è stato visualizzato oltre 1 milione di volte sul sito di TED.

Nel 2013 pubblica il pluripremiato best-seller Verde brillante tradotto finora in 21 lingue. Nel 2016 è il primo autore di lingua non tedesca a vincere il premio del Ministero della Scienza e Tecnologia austriaca “WissenschaftbuckdesJahres” per il miglior saggio scientifico. Nel 2014 fonda PNAT, una start-up dell’università di Firenze per la creazione di tecnologia ispirata dalle piante: con la quale produce Jellyfish Barge, una serra galleggiante, autonoma e completamente ecosostenibile, presentata a Expo 2015, con la quale vince diversi premi internazionali. Il «New Yorker» lo ha incluso tra i “world changers”. «La Repubblica» tra i 20 italiani “destinati a cambiarci la vita”.

Ha al suo attivo numerosi volumi e oltre 300 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Ha pubblicato recentemente per la Giunti Plan Revolution, Uomini che amano le piante e Biodiversi (scritto con Carlo Petrini) Con i Deproducer ha ideato lo spettacolo teatrale/musicale Botanica.

LA CERIMONIA IN DUE TEMPI

L’appuntamento solenne con la premiazione è per le21 al salone Estense con la premiazione, la consegna della medaglia in oro zecchino, con una illustrazione ispirata alle parole del professor Furia, e della pergamena, ispirata a quelle della società botanica varesina dei primi anni del 900.

Presentazione premio salvatore furia

Poi seguirà una prolusione del premiato, Stefano Mancuso: «Una prolusione da non perdere, perchè Mancuso, oltre che essere un innovatore e un grande appassionato delle sue ricerche, è anche un grande divulgatore, che si è visto molte volte alla tivù.

Sarà inoltre distribuito anche un piccolo omaggio a tutti i partecipanti alla serata: una piccola pianta di faggio che tutti potranno mettere a dimora «Così tra 30 anni avremo il bosco di Furia, che darà 3 milioni di kg di ossigeno» ha commentato Zanzi. Durante la cerimonia verranno eseguiti i canti degli alpini, a cui Salvatore Furia era molto legato: a farlo sarà il coro degli Alpini di Varese.

Alle 18.30 però, la premiazione sarà anticipata da una cerimonia simbolica, ai giardini estensi. Per ogni vincitore del premio Furia, infatti, sarà piantato un albero: si comincerà perciò quest’anno con la messa a dimora di un Quercus castaneifolia, una forma di quercia che non ha esemplari in Varese: «sarà unica come unico è stato il professor Furia» ha sottolineato Daniele Zanzi – Ogni anno poi in occasione del Premio verrà piantato un albero diverso in un parco cittadino».

RINASCE IL PREMIO MARIO PAVAN PER I RICERCATORI

«sempre legato al Premio Ecologia Città di Varese Salvatore Furia, abbiamo deciso di reistituire anche il premio Mario Pavan» ha ricordato Zanzi: si tratta di una borsa di studio di 2500 euro che verrà consegnata a partire dal 2018 ad un dottorando che si è distinto nella ricerca nelle tematiche ambientali.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 28 Settembre 2017
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