Italia e Svizzera, due paesi amici tra analoghi problemi e speranze
Il ministro degli Esteri Alfano durante il Forum per il dialogo Italia Svizzera ha annunciato che entro la fine dell’anno la Confederazione dovrebbe firmare l’accordo fiscale con l’Italia
Si è chiusa oggi a Lugano la “due giorni” del quarto Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia.
Notevole la partecipazione di personalità della cultura, della politica, dell’economia, tra le quali il ministro Angelino Alfano, l’ingegner Carlo de Benedetti presidente onorario del Forum, l’architetto italo svizzero Mario Botta, Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia e cofondatore e componente il Direttivo dell’Associazione culturale di diritto svizzero Carlo Cattaneo di Lugano.
Il ministo degli esteri Alfano ha parlato di «solidi rapporti culturali e di valori, libertà e tolleranza in primis, legano da sempre Italia e Svizzera, Paese che con la pacifica secolare convivenza tra etnie, religioni e costumi diversi rappresenta un modello per l’Europa. Cui si aggiungono altrettanto solidi rapporti commerciali che si traducono, per citare, in un export dell’Italia verso la Confederazione pari a 19 miliardi di euro, più che con Cina e Russia».
«Certo – ha proseguito Alfano che ha aperto i lavori con l’omologo consigliere federale agli Affari esteri Didier Burkhalter – come avviene tra vicini non mancano dissapori: ma entro la fine dell’anno la Svizzera dovrebbe firmare l’accordo fiscale con l’Italia».
Nella due giorni dei lavori sono state discusse quattro tematiche principali: la promozione dell’italiano, l’ impegno congiunto di Svizzera e Italia; le migrazioni tra accoglienza e integrazione; l’industria 4.0; i trasporti. I lavori si sono conclusi oggi con una sessione aperta al pubblico per la presentazione dei risultati raggiunti dai quattro gruppi di lavoro.
Il Forum, in sostanza, ha inteso concentrarsi su quelle caratteristiche comuni tra Svizzera e Italia, come la lingua, che possano potenziare lo scambio politico-culturale tra i due Paesi e rafforzare un rapporto già profondo in diversi ambiti: politico, economico, finanziario, culturale. Al contempo, l’iniziativa si propone di colmare quel divario di conoscenza che, paradossalmente, connota il rapporto bilaterale pur in presenza di relazioni intense e assidue.
Dopo le tre precedenti edizioni di Roma, Berna e Milano, il Forum di Lugano è stato promosso dall’Ambasciata di Svizzera in Italia, dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera, da Limes – Rivista Italiana di Geopolitica e dal Centro studi Avenir Suisse, in collaborazione con l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), con l’Università della Svizzera italiana (USI), con il Municipio di Lugano, con il Canton Ticino e sotto gli auspici del Dipartimento Federale degli Affari Esteri svizzero e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano.
Il Forum si propone di intensificare “il dialogo tra società civili, favorendo l’incontro di personalità italiane e svizzere del mondo politico, economico-finanziario, culturale, scientifico e intellettuale”. A margine del Forum, i due ministri hanno affrontato diversi temi: tra questi, lo stato delle relazioni bilaterali, i rapporti con l’Unione Europea, la presidenza italiana dell’Osce nel 2018 e, infine, la Conferenza mediterranea Osce che si terrà il prossimo 24-25 ottobre a Palermo.
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