Riforma del terzo settore: nasce il CSV Insubria

Un centro di servizi per il Volontariato unico condiviso tra le province di Varese e di Como. Nel 2018 i centri in Lombardia passeranno dagli attuali 12 a 6. I servizi rimangono immutati

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Un centro di servizi per il Volontariato unico condiviso tra le province di Varese e di Como.  Con la firma ufficiale degli atti di fusione dei nuovi Centri di Servizio per il Volontariato avvenuta oggi, giovedì 21 dicembre, prende forma il nuovo assetto dell’ente istituzionale del Volontariato della Lombardia, che nel 2018 da 12 diventeranno 6 in linea con quanto previsto dalla Riforma del Terzo Settore: tre i centri che rimarranno attivi a livello provinciale e altri tre quelli che lavoreranno sul territorio di più province.

I CSV di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia, infatti, sono stati chiamati a costituire un unico soggetto giuridico che prenderà il nome di CSV Lombardia Sud. Gli altri due accorpamenti esito dell’unione di diversi CSV in Lombardia sono quelli costituiti da CSV Monza Lecco Sondrio, e da CSV Insubria frutto della fusione tra i centri di Como e Varese.
Questi tre nuovi Centri insieme ai CSV di Bergamo, di Brescia e di Milano formeranno il nuovo assetto dei CSV in Lombardia.

«Oggi si compie un processo non facile: in Lombardia siamo pronti a questo passaggio importante, un percorso che ha visto l’immediata disponibilità dei presidenti dei CSV nella richiesta di mettersi a disposizione dei territori nell’ottica di una nuova formula di Centri di Servizio – spiega Attilio Rossato, presidente di CSVnet Lombardia, il Coordinamento dei CSV Lombardi – Così i CSV hanno voluto farsi trovare pronti nel mettersi a disposizione delle associazioni e per assisterle nell’accogliere la Riforma in termini positivi».

Un atto che giunge alla fine di un percorso iniziato più di due anni fa dai Centri di Servizio per migliorare la propria funzione sociale e per razionalizzare le proprie risorse sia umane che economiche in modo da potenziare i servizi che fino a oggi hanno offerto. La riorganizzazione ha anche necessariamente tenuto conto delle novità e delle indicazioni fornite dall’importante Riforma del Terzo Settore che ha stabilito nuove norme e introdotto sostanziali cambiamenti anche per i CSV: ad esempio, la presenza di un CSV ogni milione di abitanti e la messa a disposizione dei servizi per tutti i volontari degli Enti di Terzo Settore. « È una riorganizzazione – continua Rossato –  che non parla solo di “numeri”, ma progettata per qualificare e aumentare capacità e competenze dei centri, e quindi per essere in grado di accogliere nuove richieste. Ora è evidente come sia fondamentale costruire una governance consapevole per rendere possibili queste nuove dimensioni di servizio. Le associazioni sappiano che spetta a loro il governo e che quindi una certa consapevolezza e responsabilità sono necessarie. La Riforma ci garantisce una dimensione stabile ma che deve essere supportata da una dimensione locale ugualmente capace e competente»

Gli organi sociali, che saranno rinnovati nei prossimi mesi, saranno composti da una equa rappresentanza proveniente dalle basi associative dei precedenti CSV. Saranno proprio i territori e le realtà che li abitano ad alimentare il tessuto delle comunità che faranno dei nuovi Centri delle vere e proprie agenzie di sviluppo territoriale. «Per chi si è sempre rivolto ai CSV non devono esserci timori: l’accesso ai servizi e la professionalità degli operatori continueranno ad essere gli stessi – conclude Rossato – continueremo a supportare il volontariato lombardo su tutti i territori in cui opera».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2017
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