Esercito in stazione? Si può fare, ma con prudenza

Il sottosegretario Candiani non chiude all'ipotesi, ma ne fa anche questione di percezione: "Se arriva l'esercito, non significa dire che la situazione è peggiorata"

gallarate generico

«Mettere l’esercito in stazione a Gallarate non significa dire che la situazione è peggiorata, sia chiaro». A Gallarate nelle vesti di sottosegretario all’Interno, il senatore Stefano Candiani frena un po’, ma non esclude di certo di venire incontro alla richiesta del sindaco Andrea Cassani, perché pattuglie dell’esercito siano schierate nei dintorni della stazione FS gallaratese, al pari di altre stazioni lombarde di più grandi dimensioni (nella foto: il senatore Stefano Candiani, il sindaco Andrea Cassani, il questore Giovanni Pepè).

L’ordine del giorno era più ampio, ma l’idea delle mimetiche in piazza Giovanni XXIII era il piatto forte, quello ad alto impatto mediatico. Al termine dell’incontro con il Questore, il dirigente del commissariato Fabio Mondora e l’intera giunta comunale, Candiani ha assicurato «disponibilità ad affrontare» la richiesta. «Tenendo conto anche della percezione di sicurezza dei cittadini» ha poi subito aggiunto Candiani.«Non è detto che vedere ogni giorno l’esercito in stazione crei più percezione di sicurezza o se invece suscita un qualche apprensione nei cittadini».

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I partecipanti all’incontro con il sottosegretario

Al di fuori di questo, si è anche parlato della situazione generale della città e sulle dotazioni del commissariato, in particolare in termini di agenti. Perché è chiaro che Gallarate – al pari di Busto – vivono una situazione influenzata dall’essere periferia della grande area metropolitana di Milano, in una situazione diversa rispetto al nord provincia. «Più arresti e più contrasto qui, senza dubbio», ha sintetizzato il Questore Giovanni Pepè, sollecitato dai giornalisti. E su questo Cadndiani ha detto che garantire più sicurezza «non significa più uomini, ma maggiore presenza degli uomini». Cosa significa? «Bisogna vedere se quelli presenti in pianta organica sono impiegati qui o non finiscono distaccati altrove». Magari perché ottengono il distacco per raggiungere le famiglie altrove, ha fatto notare il sindaco Andrea Cassani. L’incidenza non è poca: secondo il dirigente Fabio Mondora il personale distaccato è «il 9% della pianta organica».

Fin qui i due temi principali. Poi in generale c’è il messaggio mediatico che il nuovo governo vuole lanciare, che «la politica è vicinanza al territorio» e che ci sarà una particolare attenzione, «a Gallarate oggi, domani a Canicattì e poi altrove ancora» ha detto Candiani. Che viene dalla vicina Tradate, a Gallarate è stato anche molto presente in una stagione (quella della sfida a Forza Italia nelle elezioni 2011) ma oggi si presenta appunto come inviato di Salvini. Dicendo che «non dovrete salire tre gradini per parlare al ministro», perché c’è una linea diretta.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Giugno 2018
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