Pazienti cronici, l’8% ha aderito alle cure personalizzate della nuova riforma regionale
Sono 257.998 su 3.057.519 (l'8,44%) i pazienti cronici che hanno deciso di aderire alla presa in carico secondo il modello offerto dalla legge 23. Gallera: "Un vero bilancio a dicembre" e dall'opposizione criticano la riforma sbilanciata a favore dei privati

Dal 30 gennaio 2018, data di arrivo delle prime lettere, sono 257.998 su 3.057.519 (l’8,44%) i pazienti cronici che hanno deciso di aderire alla presa in carico secondo il modello offerto dalla legge 23 di riforma del sistema sanitario regionale. A 140.724 di loro è già stato realizzato il Pai (Piano assistenziale individualizzato).
Questo il dato fornito dall’assessore regionale al Welfare Giulia Gallera, questa mattina, a Palazzo Lombardia, durante una conferenza stampa organizzata per illustrare un primo focus sull’attuazione della presa in carico offerta agli oltre 3 milioni di pazienti cronici lombardi.
“Quella che stiamo mettendo in campo – ha tenuto a sottolineare l’assessore – è una riforma che non ha pari in Italia e in Europa. Stiamo costruendo un modello che ci consentirà di superare quella frammentazione che impedisce il dialogo tra la medicina del territorio e quella ospedaliera e che consentirà l’accompagnamento personalizzato del paziente cronico, che migliorerà la qualità della sua vita. Un sistema che richiederà i tempi necessari per una trasformazione radicale della situazione attuale che certo non possono stimarsi in poche settimane o mesi”.
LE OPPOSIZIONI: UNA RIFORMA A FAVORE DEI PRIVATI
Numeri che, però, letti in controluce dall’opposizione sono visti come sconfortanti: “tre milioni di lettere inviate e meno di sessantamila pazienti cronici che hanno, ad oggi, un piano personalizzato di cura con il nuovo sistema, meno del 2% dei lombardi che hanno una o più patologie croniche – ha dichiarato il consigliere regionale del PD Samuele Astuti dopo la presentazione dell’assessore -. Il picco negativo riguarda gli ospedali, pubblici e privati, a riprova del fatto che la presa in carico ha senso se mette al centro il rapporto tra il medico di base e il paziente, non un anonimo call center. I numeri sono impietosi e certificano che la riforma voluta da Gallera non sta funzionando. La riforma è un flop e va cambiata.”
“Per adesso l’adesione dei pazienti presi in carico e all’8% – gli fa eco il consigliere regionale del M5S Gregorio Mammì -. Il numero di medici di medicina generale che hanno aderito alla è intorno al 55%, è troppo basso e il maggior numero di adesioni alla presa in carico arriva dalle cooperative. Sono dati che confermano le preoccupazione che la riforma sia sbilanciata a favore del privato”.
TAVOLI DI LAVORO PER RISOLVERE CRITICITA’
“Prima di entrare a regime, come ogni sperimentazione – ha spiegato dal canto suo l’assessore Gallera -, ha necessità di essere affinato e modificato. Lo stiamo già facendo, mettendo in campo tavoli di lavoro con i medici di medicina generale, gli Ordini dei medici e le strutture ospedaliere per risolvere alcune criticità che stanno emergendo, da quelle di tipo informatico a quelle di responsabilità del clinical manager che stila il Pai”.
IL BILANCIO RIMANDATO A DICEMBRE
“Oggi – ha continuato Gallera in conferenza stampa – abbiamo un trend di crescita costante e incoraggiante con una media di 1000 Pai al giorno. Un vero e proprio bilancio lo si potrà avere solo nei prossimi mesi, quando tutti i pazienti cronici avranno avuto il tempo di valutare se aderire o meno al modello. Le oltre 3 milioni di lettere – ha precisato – infatti, sono state inviate in tre slot diversi (1.250.000 per il primo, 600.000 per il secondo e 1.250.000 il terzo) arrivate a casa dei pazienti tra il 30 gennaio e il 15 maggio”.
“Dei 257.998 pazienti che hanno già attivato il percorso di cura, attraverso la sottoscrizione dei Patti di Cura, manifestazioni di interesse in attesa di sottoscrizione (compresi ex Creg con PAI in corso di validità) – ha spiegato il titolare regionale della Sanità –, la stragrande maggioranza, 217.865, si sono rivolti ai medici di medicina generale, che hanno già realizzato 139.347 Pai; hanno scelto le strutture pubbliche e private 40.133, che hanno effettuato 1.377 Pai”.
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