Un tuffo dove l’acqua “era” blu

Un gruppo di "temerari" di Legambiente anche quest'anno si è tuffato nelle acque dell'Olona per reclamare la balneabilità di tutti i corsi d'acqua

Un tuffo nell'Olona

Il Big Jump è arrivato alla quindicesima edizione, e anche quest’anno l’Olona è protagonista, con l’appuntamento ai Mulini di Gurone con Legambiente Varese. Presenti Flavio Castiglioni, coordinatore dei circoli del Cigno Verde della Valle Olona, e Lorenzo Baio, responsabile acque per Legambiente Lombardia, oltre ai volontari varesini e ai giovani provenienti da tutto il mondo per il campo di volontariato che Legambiente Varese sta gestendo a Bizzarone.
Big Jump è la campagna europea di European Rivers Network (ERN) ideata per reclamare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua.

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«L’Olona rientra nel complesso bacino Lambro-Seveso-Olona, fa parte dei corpi idrici più compromessi della regione – spiega Valentina Minazzi, presidente Legambiente Varese, tra i “temerari” che si sono tuffati nel fiume – ma, mentre nel passato la situazione di criticità era dettata da attività industriali che riversavano nel fiume i loro sottoprodotti di scarto, attualmente risulta sempre più evidente il carico inquinante residuo di origine civile».
Mentre la quota attribuibile agli scarichi illegali è oramai sostanzialmente irrilevante, infatti, molto significativa è la pressione derivante dalle acque trattate dai depuratori. «Risulta quindi necessaria e urgente una revisione delle autorizzazioni allo scarico – conclude Minazzi – che stabilisca i limiti non più basandosi su tabelle di legge uguali per tutti, ma in funzione della capacità del recettore. E soprattutto un lavoro sistematico di adeguamento dei depuratori di tutto il bacino. Troppi impianti, circa 1/3 di quelli del bacino, presentano gravi non conformità negli scarichi rilasciati».

Quest’anno, a partecipare al “Big Jump”, anche Stefania Mazzaracca di Oikos, onlus che si occupa di biodiversità e che sta portando avanti, insieme a Legambiente Lombardia, Fondazione Cariplo e altri partner, il progetto “Sistema Olona”: 19 interventi di riqualificazione ambientale e fluviale lungo l’asta dell’Olona tra Vedano Olona e Rescaldina. «Tre anni di progetto per cercare di rendere più vivibile l’Olona anche per la fauna che lo circonda».

«Entro il 2015, secondo la Direttiva Europea sulle Acque 2000/60, tutti i corsi d’acqua avrebbero dovuto raggiungere lo stato ecologico “buono” – ricorda Lorenzo Baio, responsabile acque per Legambiente Lombardia – Ma l’Italia e la Lombardia, cronicamente in ritardo, stanno inseguendo le scadenze comunitarie che prevedono gli interventi necessari al risanamento. In Lombardia meno di un terzo dei corpi idrici raggiungerà il livello di qualità prescritto dalla UE, tanto che la Regione ha dovuto chiedere una proroga. In più, è necessario recuperare spazi per il fiume che, costretto e ridotto, non riesce più ad assolvere alla propria funzione».
Secondo i dati presentati nel Piano di Tutela ed Uso delle Acque da Regione Lombardia infatti, solo il 27% dei fiumi, il 53% dei laghi e il 17% dei corpi idrici sotterranei raggiungono attualmente l’obiettivo “buono” richiesto dalla Direttiva. Tutti gli altri sono rimandati al 2021 o al 2027.
Flavio Castiglioni coordinatore circoli Valle Olona: «Il gestore unico, Alfa, ormai è operativo: quello che chiediamo a gran voce alla Provincia è di accelerare le procedure per convogliare lì tutti i consorzi, permettendo una gestione più efficiente dell’ambito. Non ci sono più scuse».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2018
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