Cina: ecco cosa hanno visto i vincitori del contest social ‘Destinazione Tibet’

Xi'an, Tsetang, Gyantse, Shigatse, Lhasa. Sono le tappe del viaggio che ha portato in Cina i vincitori del contest social 'Destinazione Tibet'

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Xi’an, Tsetang, Gyantse, Shigatse, Lhasa. Sono le tappe del viaggio che ha portato in Cina i vincitori del contest social ‘Destinazione Tibet’ lanciato dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, in collaborazione con l’Ente del Turismo Cinese.

Nello Ascione, Alessia Cilvani, Roberta Pisoni, Elena Boninsegna, insieme ad Alex Zarfati responsabile del viaggio ed accompagnatore, ci raccontano la fantastica esperienza alla scoperta del Tibet, della sua natura, del suo popolo, della sua cultura.

Il Tibet è uno dei posti più belli al mondo, è considerato il “tetto del mondo”, vista l’elevata altitudine del suo meraviglioso altopiano che supera facilmente i cinquemila metri.

La particolarità sono i Templi, intrisi di spiritualità, di odore acre del burro di yak che alimenta le lampade votive. E poi l’affascinante architettura dei palazzi, le montagne altissime, i panorami mozzafiato, le antiche città, i laghi cristallini. Tutto immortalato dai vincitori del contest in una infinità di foto, ogni dettaglio è un ricordo, una storia, un racconto.

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Per quanti sono interessati a visitare il Tibet e godersi in tutto e per tutto la permanenza sul territorio, non mancano i consigli e raccomandazioni. “Raccomandiamo di viaggiare leggeri – evidenziano Alex, Nello, Alessia, Roberta, Elena -, usando un abbigliamento informale e sportivo, senza dimenticare giacche a vento e maglioni in pile adeguati per le escursioni sull’altopiano, dove i raggi del sole sono fortissimi e bisogna coprirsi bene. Bisogna bere molta acqua e non camminare troppo velocemente, meglio un passo lento facendo spesso delle piccole soste. Consigliamo inoltre di non fare la doccia il giorno dell’arrivo per evitare raffreddori o problemi causati dal consumo troppo alto dell’ossigeno dalla doccia”.

Xi’an è stata la prima città della Cina da cui il gruppo italiano ha iniziato il suo tour. Dopo la visita al famosissimo “Esercito di Terracotta” con i suoi circa 8.000 soldati, arcieri e cavalli, situato nel Mausoleo di Lintong, è stata la volta di Tsetang e del Palazzo Yambulkang, del Tempio Tradruk e del Tempio di Samye il più antico del Tibet. Il monastero, costituito da cappelle e santuari, è nascosto tra le montagne lungo le sponde dello Yarlung Tsangpo, conosciuto anche con il nome di Bramaputra.

Il maggiore punto d’interesse della città di Gyantse, cittadina posta a 4.000 m di altitudine, è il Monastero Palkhor Chode,al cui interno vi è una collezione di 15 mandala murali. A suscitare un fascino particolare è stato il Lago Yamdrok, circondato da montagne grigie e verdi. Quando il sole splende alto nel cielo, le acque di questo lago risplendono in varie sfumature dal blu al turchese.

In una piana dove confluiscono due grandi fiumi, il Brahmaputra e il Nianchu, c’è Shingatse, il cui nome vuol dire terra fertile, che vanta una storia di oltre 600 anni. “Il monastero di Tashilhunpo – raccontano Alex e i vincitori del contest – è un’autentica meraviglia di arte e architettura. Un altro edificio che ha una struttura singolare ed unica è chorten (stupa) Kumbum, la cui costruzione risale al 1414”.

A circa 300 chilometri da Shigatse c’è Lhasa, la città più importante della regione, ultima tappa di questo viaggio alla scoperta delle bellezze del Tibet.

Lhasa è a 3400m di altitudine ma durante la visita ai vari monasteri si sale di quota e quindi è bene adeguarsi alla quota senza troppa fatica. Impresso nella mente ma soprattutto negli scatti dei nostri viaggiatori c’è il Potala un castello medievale fatto di tombe dorate e sale di preghiera.

La migliore collezione di statue e oggetti sacri antichi del Tibet, è conservata al Monastero di Deprung. Un un must da non perdere è il Monastero di Jokhang con la sua massiccia struttura.

Un evento imperdibile è osservare al Monastero Sera i monaci che dibattono sulle scritture. Nella loro tradizionale veste rossa, i monaci si radunano ogni pomeriggio nel cortile del monastero e durante il dibattito fanno dei salti o fare altre azioni particolari.

Il viaggio si conclude al Barkor, il circuito di pellegrinaggio animato di devoti che lo percorrono in senso orario girando le ruote di preghiera, di musicisti di strada e di bancarelle che vendono manufatti locali, tappeti, oggetti e costumi tibetani.

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Nell’ideare il contest, l’Ambasciata Cinese in Italia ha affidato la progettazione, le dinamiche di partecipazione e la comunicazione all’agenzia digital IsayGroup, con sede a Roma. Isay è, infatti, specializzata nell’individuare format vincenti per la promozione dei social contest a favore di Ambasciate, Enti del turismo e compagnie aree.

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Pubblicato il 27 Agosto 2018
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