Le 30 tavole di Scalarini che raccontano un Paese

Il catalogo della mostra è acquistabile presso la Biblioteca comunale. La mostra farà il giro delle scuole della Provincia che la richiedono

Avarie

Domenica 11 novembre 2018 alle ore 15 nella sala Consiliare di Gavirate si è inaugurata la mostra – aperta sino a domenica 25 novembre – sull’opera di Giuseppe Scalarini. 30 tabelloni con tante vignette, tutte straordinarie, un solo tema: la guerra. Perché è la guerra, vero terrore per l’umanità, l’oggetto principale di tutta la sua riflessione quotidiana. Per Scalarini la pace non si può permettere di riposare, mai.

Nato nel 1873 e morto nel 1948, vissuto a lungo a Gavirate, Scalarini è l’iniziatore della vignetta politica italiana. La sua vignetta è apparsa infatti tutti i giorni sull’Avanti!, al centro della prima pagina, dal 1911 al 1926, anno in cui, a causa delle leggi repressive verso gli oppositori del regime, dovette smettere di pubblicare le sue geniali riflessioni a matita. Scalarini ha creato migliaia di disegni, caricature straordinarie, miniature efficacissime, ha fondato riviste e collaborato con periodici.
La sindaca  Silvana Alberio ha ringraziato coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa mostra: i parenti di Scalarini, la professoressa Lischetti, Fondazione Anna Kuliscioff, Alberto Frigo, Olga Moia, Valeria Cavaliere, Valentina Casacalenda, ANPI Gavirate e coloro che hanno lasciato il proprio indelebile contributo nel catalogo redatto in occasione di questa mostra: Bruno Bozzetto, Ferdinando Levi, Federica Lucchini, Angela Lischetti, Tiziana Zanetti.

Dopo la lettura dei saluti pervenuti dalla Segreteria Particolare del Presidente della Repubblica , è stato proiettato un filmato degli anni 40 dell’archivio della famiglia di Scalarini; questo filmato ha mostrato scorci della vita familiare del vignettista quando abitava in Viale Verbano a Gavirate.

A questo filmato è poi seguita la testimonianza diretta e coinvolgente del nipote di Scalarini, Ferdinando Levi, che ha descritto alcuni tratti della personalità dell’amato nonno, a cui ha fatto eco la lettura, di un passo del contributo di Bruno Bozzetto, che definisce così Scalarini:  “Un uomo da ammirare, una persona che avrei voluto tanto conoscere, anche per il coraggio che ha dimostrato in tutta la sua vita. Oggi è facile far satira ed ironia, in un mondo confuso e disattento come il nostro, ma ai suoi tempi, con un solo disegno di quel genere rischiavi la galera, il confino e anche le percosse. A lui successe più volte e pagò sempre di persona, anche molto pesantemente. Ci vuole un coraggio pazzesco per far questo, per anteporre le proprie idee e convinzioni ad una vita tranquilla e senza problemi. Scalarini l’ha fatto, l’ha sempre fatto, e ciò suscita in me la mia più grande ammirazione. Un artista, e nel suo genere, un esempio per tutti, che non si è mai fatto tappare la bocca anche nei momenti più oscuri e drammatici dell’Italia. Son persone come lui quelle da imitare, non i generali o condottieri le cui statue campeggiano nelle piazze, ma sono in realtà responsabili solo di terrore, massacri e carneficine. Scalarini meriterebbe una statua, ma se anche gliela erigessero, con l’umorismo e l’intelligenza che possedeva, sarebbe il primo a sbeffeggiarla e a non darle alcuna importanza.

Per Valentina Casacalenda, Consigliere delegato alla Cultura presso il Comune di Gavirate, la mostra tratta di “Uno Scalarini poco celebrato nonostante la sua arte, il suo talento e il suo genio e che con coraggio, con un tratto tecnico, deciso e con i soli toni del bianco e del nero  è riuscito a denunciare violenze, ingiustizie e sbeffeggiare molti luoghi comuni. Tutto questo con una intelligenza sopraffina. La sua satira e la sua ironia ci raccontano e ci ranno riflettere sui momenti più drammatici e oscuri della storia del nostro Paese. E ancora oggi queste vignette sono più che mai attuali…del resto, la storia si ripete…”.
Scalarini: lucido intellettuale che demistifica la realtà. Ha speso la vita a mettere in guardia l’umanità dal male per eccellenza; un’umanità facile preda di propaganda fasulla e soprattutto vero bersaglio dei conflitti politici e militari. Saranno poi le scuole, in primis i ragazzi della Scuola Elementare di Oltrona, a mantenere viva l’attenzione su temi così importanti è sempre attuali, che rielaboreranno un graffito a partire dalla vignetta del Migrante.
L’inaugurazione si è poi conclusa scoprendo il murales realizzato dall’artista Alberto Frigo, il quale ha riprodotto con maestria sul muro della Sala Consiliare l’immagine simbolo di Scalarini e di questa mostra, la donna affranta che piange la sua ultima lacrima, adagiata su un cannone fumante
Il catalogo della mostra è acquistabile presso la Biblioteca comunale. La mostra farà il giro delle scuole della Provincia che la richiedono.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2018
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