La collezione del Museo si arricchisce grazie alla donazione di un privato

Domenica 14 aprile sarà presentata al pubblico la Collezione Pigorini Violini Ceruti. Sarà l'occasione inoltre per affrontare il tema delle "donazioni, restituzioni e lecito possesso" di reperti e beni culturali

museo archeologico collezione violini

Il patrimonio del Civico Museo Archeologico di Angera si arricchisce e l’Amministrazione Molgora inaugura un nuovo nucleo di beni archeologici di proprietà comunale.

Domenica 14 aprile sarà presentata al pubblico la Collezione Pigorini Violini Ceruti, in onore del concittadino Ugo Violini che, nel 2017, ha lodevolmente donato al Comune alcuni reperti archeologici e lettere autografe dell’esimio archeologo e padre della preistoria italiana Luigi Pigorini, nipote di Luigi Pigorini medico condotto di Angera.

«Questa collezione costituisce il primo nucleo di beni archeologici di proprietà comunale e per il nostro Museo rappresenta una acquisizione di notevole valore storico, culturale e simbolico. Si tratta infatti, per la maggior parte, di reperti provenienti da scavi effettuati negli anni ’70 dell’Ottocento nella necropoli di Angera, che, a parte rare eccezioni, videro la dispersione quasi totale dei reperti. Questa importante donazione conferma inoltre l’attenzione degli angeresi per il proprio patrimonio storico e aiuta a comprendere meglio insieme quale sia il ruolo delle istituzioni e quale possa essere il contributo dei privati nella valorizzazione del patrimonio locale – spiega l’Assessore alla Cultura Valeria Baietti -. Ci teniamo a ringraziare tutti gli esperti che hanno lavorato per la ricerca e per i restauri. Un ringraziamento particolare alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Varese con la quale ancora una volta abbiamo collaborato».

La collezione: Gli oggetti provenienti dalla Necropoli e donati al Comune sono: tre olle, due tegami, due olpai e due lucerne, ossia pentole, brocche e lampade ad olio, realizzate tra il I e il III secolo d.C.; sono del tutto analoghi ad altri reperti rinvenuti durante scavi condotti nella stessa area a partire dal 1970 e in parte esposti in Museo. Inusuale appare una lucerna raffigurante Dioniso, confrontabile con una tipologia attestata nelle produzioni egiziane.

La lucerna, prodotta tra la fine del I e il III secolo d.C., giunse forse in Italia settentrionale insieme all’abbondante quantità di vasellame ceramico importato dal Nord-Africa. Fanno parte della Collezione anche un occhio, un piede e una mano frammentari in ceramica, chiamati per tradizione nella famiglia Violini “Reperti etruschi dello Zio Pigorini”. Tali oggetti sicuramente non provengono da Angera, ma forse da qualche sito archeologico tosco-emiliano in cui Luigi Pigorini si trovò a lavorare negli anni delle sue frequentazioni angeresi.

Si tratta con ogni probabilità di ex-voto offerti alla divinità per la salute o la salvezza dell’arto rappresentato. La bella novità della nuova collezione archeologica, è lo spunto per parlare di “Donazioni, restituzioni e lecito possesso” e addentrarsi così meglio nella legislazione in merito di Beni Culturali. Alle ore 17.30, prima della inaugurazione del nuovo allestimento, la dott.ssa Daniela Locatelli, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio per la provincia di Varese ricostruirà brevemente la storia della normativa in merito alla proprietà e alla valorizzazione dei beni archeologici, oltre che alla loro ricerca e musealizzazione.

Verranno inoltre citate alcune figure incaricate di sovrintendere alla tutela dell’Eredità culturale collettiva e ricorderemo così Alda Levi, alla quale vanno grandi meriti anche nel territorio angerese e varesino. “Dalla firma della Convenzione di Faro, il patrimonio culturale è definito come Eredità culturale collettiva e riguarda tutti, a prescindere dal ruolo e dalla proprietà pubblica o privata del bene. La donazione di Ugo Violini alla Città è un esempio di come sia possibile lavorare insieme, per preservare ai posteri beni, oggetti, memorie, mestieri, che costituiscono l’identità culturale locale”, dichiara Cristina Miedico, Museo Archeologico di Angera.

La stessa domenica, alle ore 15.00, riprendono i laboratori didattici, il 14 aprile sarà possibile cimentarsi nella realizzazione di un piccolo Museo personale, grazie al laboratorio Il Museo mio per tutti, come lo vorrei? La partecipazione è gratuita ma è necessario prenotare scrivendo una email a museo@comune.angera.it o telefonando al numero 320 4653416.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2019
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