Con le badanti in nero chi rischia sono gli assistiti
L'operazione "Bada bene" della Guardia di Finanza è l'ennesima prova che il lavoro nero tra le assistenti domiciliari è molto diffuso. In Italia su 2 milioni di lavoratori il 60% è irregolare. Rosario Rasizza ad dell'agenzia per il lavoro Openjobmetis: «Abbiamo costituito la divisione Family care per far incontrare il bisogno di assistenza e quello di lavoro»

L’organizzazione criminale che gestiva un giro di badanti in nero, individuata e sgominata da un’operazione della Guardia di Finanza di Varese , è l’ennesima prova dell’esistenza di un fenomeno dalle dimensioni a dir poco preoccupanti. In Italia, secondo i dati ufficiali , ci sono 864 mila lavoratori domestici (fonte Inps), regolarmente occupati e ripartiti quasi al 50% tra badanti e colf. In realtà più enti di ricerca stimano che se messo in relazione al fabbisogno nazionale, il comparto è ben più corposo e riguarda almeno due milioni di lavoratori con una quota degli irregolari che arriva al 60% . Si tratta di un vero e proprio esercito che si concentra nel Nord ovest (29,7%) e nel Centro Italia (28,5%), sconosciuto al fisco e all’autorità sanitarie, in grado di creare gravi condizioni di concorrenza sleale nel mercato del lavoro e problemi di sicurezza per gli assistiti.
Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, agenzia per il lavoro che ha costituito la divisione “Family care“, dedicata all’assistenza domiciliare, spiega alcuni aspetti di una realtà che, secondo gli scenari demografici dell’Istat, è destinata ad aumentare significativamente. «Questo tema riguarderà sempre più famiglie italiane – spiega Rasizza – In questo settore si incontrano due problemi: da una parte il bisogno di assistenza e dall’altra il bisogno di lavorare. Ed è proprio perché non esistevano luoghi reali dove far incontrare questi due bisogni che noi abbiamo costituito una divisione dedicata a questo settore».
Un lavoro così delicato, come quello di chi fornisce assistenza domiciliare, non può essere affidato al passaparola o all’improvvisazione. Il rischio di cadere nelle maglie di un’organizzazione criminale, come ha evidenziato l’operazione delle Fiamme gialle, è molto alto. Openjobmetis nel 2016 ha individuato nella farmacia il luogo ideale dove far incontrare quei due problemi e trovare una soluzione professionalmente adeguata. È nato così un progetto con Federfarma Varese, poi esteso a tutta la Lombardia, per facilitare le famiglie che devono cercare, selezionare e assumere badanti e anche per raccogliere candidature per chi vuol fare quel lavoro.
«Una badante irregolare in caso di malore dell’assistito chiamerebbe l’ambulanza? – conclude l’ad di Openjobmetis – Basterebbe porsi questa domanda per capire quanto è pericoloso affidarsi a soggetti non professionali e regolari. Noi non siamo nascosti in un appartamento, ma siamo ben visibili sulla strada e ci candidiamo a diventare la prima piattaforma italiana per l’assistenza familiare professionalizzata. I nostri assistenti sono assunti a tempo indeterminato, sono costantemente monitorati dai nostri operatori e adeguatamente formati. Vorrei fare i complimenti al generale Marco Lainati della guardia di finanza e a tutto il suo team perché il loro impegno costante nel contrastare la piaga del lavoro nero è fondamentale».
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