Il Grand hotel Campo dei Fiori? Non dimostra l’età che ha

Il libro presentato a Palazzo Estense raccoglie le storie raccontate dai vincitori del concorso letterario organizzato da “Italia nostra”. E c'è anche una buona notizia

Presentazione libro Grand Hotel Campo dei Fiori

Come un gigante arrampicato sulla cima del Monte Tre Croci, il Grand hotel Campo dei Fiori continua a essere, nonostante lo stato di semi abbandono, un esempio di eleganza e maestosità. Esempio importante di architettura Liberty, l’edificio ha passato una storia lunga e movimentata. Il Grand hotel Campo dei Fiori venne ultimato nel 1912 su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga, fu in seguito trasformato in ospedale militare, per poi ritornare alla destinazione di hotel. Dopo un periodo di declino iniziato nel 1928, la struttura fu chiusa nel 1968 e solo dal 2017 i visitatori poterono ritornare a osservare le sue stanze.

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All’interno del Grand Hotel Campo dei Fiori 4 di 13

La storia del Grand hotel non è però stata dimenticata. Il ricordo dell’edificio e di coloro che lo abitarono ritorna a vivere con il libro “Il gigante e la montagna. Storia e storie del Grand hotel Campo dei Fiori” pubblicato dalla Pietro Macchione editore. Il volume redatto per iniziativa della sezione varesina di “Italia nostra” e del suo presidente Carlo Mazza raccoglie i racconti dei vincitori del concorso letterario “Storia e storie del Grand hotel Campo dei Fiori” sempre organizzato da “Italia nostra”. Una raccolta di vicende, descrizioni e personaggi per far rivivere il passato di un edificio simbolo della città, ma anche per immaginare un suo futuro rilancio.

«La qualità e la quantità – ha commentato Gianmarco Gaspari, docente dell’Università dell’Insubria – dei contenuti di questo libro dimostrano quanto sia radicato nei cuori dei varesini l’affetto verso questo edificio. L’immagine di un albergo è simbolo di incontro tra il territorio e persone provenienti da lontano e lo stesso Stendhal racconta del suo arrivo a Varese a bordo di una portantina durante una notte di pioggia».

Prese assieme, le storie contenute nel libro raccontano la storia del Grand hotel a partire dagli esordi fino alla chiusura del 1968 e dei diversi tentativi di rilancio.

«Mio nonno Giulio – racconta Elisabetta Moneta, erede di uno dei proprietari del Grand hotel Campo dei Fiori – diceva di aver comprato l’hotel per diversificare i suoi investimenti, lo chiamava “il mio salvadanè”. La realtà era invece che si era innamorato di quel luogo. Nei mesi passati al Grand hotel io e i miei cugini abbiamo imparato da nostro nonno le buone maniere. Era un vero patriarca, severo ma anche molto estremamente ospitale e generoso».

Oltre ai ricordi dei fasti di un tempo, durante la presentazione di domenica sono state rivelate nuove informazioni sullo “stato di salute” dell’edificio, che potrebbero aprire nuove strade per un rilancio della struttura.

«Dopo uno studio svolto assieme alcuni studenti – ha fatto sapere Riccardo Aceti del Politecnico di Milano – abbiamo scoperto che l’involucro strutturale del Grand hotel è ancora molto buono, tanto da somigliare a quello di un edificio molto più recente. Per la prima volta abbiamo quindi un elemento sicuro per partire a studiare un piano di riqualificazione in lotti funzionali. In questo modo si potrà cominciare a sfruttare parti del Grand hotel anche nel caso non si dovessero completare tutti i lavori in un solo grande intervento».

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Pubblicato il 01 Ottobre 2019
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Un giro dentro al Grand Hotel Campo dei Fiori 4 di 29

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Palace Hotel e Grand Hotel Campo dei Fiori innevati 4 di 7

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