Gadda, Iv: “L’abolizione del Reddito di cittadinanza non deve essere un tabù”

La deputata varesina alza la polemica contro uno dei provvedimenti più contestati del primo Governo Conte

Maria Chiara Gadda

“Per l’83% degli italiani il Reddito di cittadinanza va abolito (47%) o almeno modificato (36%), secondo il sondaggio Emg-Agorà. È davvero un tabù dire che il governo deve ripensare questa misura, che non serve alla crescita, a eliminare la povertà e tanto meno a trovare posti di lavoro? ” lo dichiara Maria Chiara Gadda capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera.

La deputata varesina alza la polemica contro uno dei provvedimenti più contestati dello primo Governo Conte. “Nel momento in cui è necessario rilanciare l’economia per il rischio di recessione, non possiamo permetterci che così tante risorse siano utilizzate in maniera sbagliata e inefficace – dice la deputata -. Lo strumento del reddito sta mostrando numerose criticità e disfunzioni operative, ma ciò che è più grave è la filosofia che sta alla base dell’impianto. La povertà non è associabile alla sola assenza di lavoro, ma piuttosto ad un quadro più complesso di forme di disagio ed esclusione sociale. Serve una visione che metta al centro la presa in carico della persona e dei suoi bisogni con il coinvolgimento dei comuni e degli enti territoriali, oggi totalmente esclusi dal meccanismo del reddito di cittadinanza”.

In questi giorni sono molto forti le tensioni interne alla maggioranza soprattutto per gli attacchi che il partito di Renzi sta facendo alla componente del M5s nel Governo. Gadda, però, sul reddito di cittadinanza ne fa una questione di principio:

“Ai cittadini, ai giovani che hanno perso fiducia in questo Paese e a chi ha perso il lavoro a pochi anni dalla pensione – conclude la deputata – servono concrete politiche attive del lavoro, formazione e un piano per la crescita strutturale. Pensare di risolvere il problema con una mera politica di monetizzazione, non solo è inefficace ma anche poco lungimirante. E quando gli strumenti non funzionano, bisogna avere il coraggio e l’umiltà di cambiarli”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Febbraio 2020
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