Movida a Busto: “Le violenze? Meno gravi di quanto si racconti”
Matteo Sabba, presidente del Distretto del Commercio, invita la gente a uscire a passeggiare in centro. Dai gestori del "Millennium" arriva una critica dura: « Chiedevamo di fare un dehor. Il comune ci ha risposto dopo due mesi. Troppo tardi»
Movida violenta a Busto Arsizio?
Gli eventi degli ultimi giorni hanno acceso i riflettori sul tema della sicurezza nel centro cittadino. Lo scorso giovedì un ragazzo di 14 anni è rimasto vittima di un’aggressione da parte di un coetaneo che, brandendo un vetro di bottiglia, lo ha colpito in modo preoccupante alla gola. Il giovane è stato trasportato in ospedale.
Il sindaco Antonelli, da tempo preoccupato per gli episodi negativi tra band giovanili, ha deciso di bloccare la vendita di alcolici da asporto tra le 20 e le 7 del mattino: «Ieri ho seguito le pattuglie impegnate a sorvegliare il centro e ho notato tantissimi minorenni. Sono sempre più convinto che tutto dipenda da una profonda mancanza di educazione – aveva affermato Antonelli – Mi chiedo se i genitori di questi giovani si rendono conto di cosa fanno i loro figli quando escono alla sera, se non si accorgono quando tornano a casa ubriachi o drogati, o se, peggio, condividono i loro comportamenti. Inizieremo a multarli pesantemente per vedere se capiscono come si devono comportare e spero che i genitori che dovranno mettere mano al portafogli incomincino a prendere provvedimenti»
Una decisione che Matteo Sabba, presidente del Distretto del Commercio, reputa eccessiva. Parlando in occasione dell’apertura di Caravanseray, il chiosco al Parco Comerio, ha commentato: «Quando le attività scendono in strada devono necessariamente aumentare la sicurezza, essere responsabili, evitare che si inneschino i problemi. Ma in genere questo avviene e sono rare le situaizoni che non rispecchiano questo modo di fare impresa – commenta – . Busto va valorizzata, pertanto c’è la necessità di gestire le cose con ragionevolezza, senza far prevalere la rabbia nelle dichiarazioni. Soprattutto perché le attività vivono con il loro lavoro ed è un peccato prendere decisioni drastiche senza una riflessione. C’è stata molta meno violenza rispetto a quello che si racconta attraverso i giornali, invitiamo la gente ad uscire e a passeggiare per Busto».
LE CRITICHE DEL PUB “THE MILLENNIUM”: «LA PIAZZA, TERRITORIO DI NESSUNO»
A dare concretezza alle parole di Sabba, il caso del Millenium locale di piazza Vittorio Emanuele che rinuncia ad aprire il suo dehors, dopo aver atteso oltre 40 giorni le autorizzazioni. I gestori del locale Sara De Vita e Marcello Ardito avevano presentato richiesta, il 28 maggior scorso, di occupazione di suolo pubblico per realizzare un “dehor” in piazza Vittorio Emanuele, con un progetto articolato che aveva ottenuto il parere favorevole del Distretto del Commercio. I due imprenditori, in una nota, ricordano che, tra i motivi che li aveva spinti a progettare la parte esterna, c’erano sia quella di riportare al lavoro i propri dipendenti sia anche quella di: «presidiare una Piazza che stava diventando terra di nessuno».
La risposta giunta, però, è arrivata ormai fuori tempo massimo: «A questo punto, passato oltre un mese, comunichiamo alle partnership di ritenersi liberi, che purtroppo è iniziata la solita trafila burocratica, un vero cancro della nostra società. Nel frattempo nella Piazza Vittorio Emanuele II, il degrado prende il sopravvento, ciò che denunciavamo da tempo. Vere e proprie gang di giovani facinorosi, si sono appropriati della terra di nessuno, scaricano cartoni di alcolici acquistati nei supermercati, spacciano, si ubriacano, importunano e minacciano chiunque passa dal loro territorio. Giovedì 9 luglio si arriva all’aggressione di un 14enne che viene ferito alla gola, con una bottiglia rotta, siamo al culmine. Venerdì 10 nel tardo pomeriggio, viene inviata alla scrivente una PEC, dell’avvenuta autorizzazione degli spazi richiesti. Ben 43 giorni dopo averla presentata.
La serietà e professionalità che ci contraddistingue da oltre un ventennio, ci obbliga nostro malgrado a rifiutare la concessione per le seguenti motivazioni: 1) non siamo abituati ad improvvisare, tutto deve seguire un iter, organizzazione, programmazione; 2) gli investimenti necessari erano congrui partendo da giugno e non oltre metà luglio, non possiamo rischiare di mettere ulteriormente in difficoltà un’attività già provata dall’effetto Covid 19 che conta 28 dipendenti; 3) volevamo crescere e curare nei minimi particolari la Piazza dall’inizio come merita, come un fiore che curi quotidianamente, invece sembra che dobbiamo intervenire per cercare di porre rimedio ad una situazione sfuggita di mano, di non nostra competenza.
Grazie, ma a malincuore rinunciamo, non possiamo mettere a repentaglio i nostri collaboratori, il nostro nome, la nostra attività, la nostra serietà. Ci dispiace. Cordiali saluti The Millenium Srl Sara De Vita Marcello Ardito»
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