Artoni: “Ora per i frontalieri gli altri Comuni seguano l’esempio di Luino”

Dopo l'unanimità raccolta dal Consiglio in un nota il consigliere di minoranza auspica un largo consenso sulle posizioni recentemente votate

lavoratori frontalieri

“Per la difesa del territorio e del frontalieri“, titola così la nota diramata nella giornata di domenica dal consigliere comunale di minoranza Furio Artoni dopo l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale di Luino della sua mozione sui frontalieri. Un tema caldo che rappresenta da mesi l’oggetto di considerazioni pubbliche sia nelle sedi istituzionali, sia nel dibattito fra i cittadini delle aree di confine. Pubblichiamo di seguito il suo intervento.

Il Consiglio di Luino unanime sulla tutela dei frontalieri

Nella lunga seduta di venerdì scorso in Consiglio comunale si è verificato un evento epocale per almeno tre ordini di motivi.
Il primo, è che il gruppo di Azione civica rappresentato dal sottoscritto, ha presentato una mozione alla quale hanno aderito i gruppi di minoranza e poi tutta la maggioranza.
Il secondo motivo, è che la mozione presentata dal sottoscritto è in evidente contrasto con le trattative condotte dal Governo e dai suoi rappresentanti italiani con le autorità svizzere.
Il terzo motivo, è che è stato puntato il dito su profili di incostituzionalità che potrebbe avere un accordo sul doppio binario che riguarda la tassazione dei vecchi e nuovi frontalieri.
Perché ritengo importante ed essenziale chiarire questi punti? Nella seduta consiliare ho mostrato un testo proveniente dal sindacato dei frontalieri nei quali si paventava un accordo con il governo italiano per ottenere la tassazione diversificata tra i vecchi ed i nuovi frontalieri.
Nella sostanza i nuovi frontalieri subirebbero un’imposizione fiscale dall’Italia e dalla Svizzera con un franchigia di diecimila euro, mentre i vecchi frontalieri manterrebbero (anche qualora riassunti) l’imposizione attuale.
Ora è evidente la sperequazione tra le due medesime figure, in violazione dei sacrosanti principi della costituzione italiana art 3 , 36 e 53 che stabiliscono che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge e che ciascuno deve contribuire alle spese pubbliche in ragione della sua capacità contributiva con una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità di lavoro prestata.
Nel caso del doppio binario tutto ciò viene violato, è evidente pertanto il profilo di incostituzionalità
All’inizio della seduta del Comune di Luino vi erano state molte perplessità, soprattutto da parte della maggioranza che non se la sentiva di prendere posizione contro le trattative in essere, poi, dopo che il sottoscritto ha deciso di togliere il riferimento alla lettera di Fontana del 30 aprile 2020, a mio avviso gravemente penalizzante per i comuni di frontiera, lettera di intenti comunque ormai superata dalla trattative in corso, la minoranza ha deciso di appoggiare la mozione.
A questo punto, la maggioranza, che comunque mantiene una forma di riguardo alla posizione del loro rappresentante politico parlamentare del PD, ha deciso di appoggiare la mozione del sottoscritto.
Ma la mozione cosa conteneva? L’impegno a mantenere una tassazione simile a quella attuale e a trasferire le imposte direttamente ai Comuni di frontiera così come avviene oggi.
È chiaro che se ci deve essere un adeguamento alla convenzione bisogna tenere ben saldo il risultato che è stato conseguito in questi anni.
Il rischio quale è? Facendo saltare completamente l’accordo del 1974, salta un sistema di garanzia a favore dei frontalieri e dei comuni di frontiera costruito in questi anni.
Si abbatte un sistema, a fronte di un accordo in odore di incostituzionalità che potrebbe essere quindi revocato e lasciare tutti in una situazione di massima confusione.
La confusione di questi tempi è già altissima.
Ed il sottoscritto ha colto pertanto con grande soddisfazione la convergenza di tutte le forze politiche luinesi sulla mozione, anche se in contrasto con le trattative e le dichiarazioni dei partiti di rappresentanza o di provenienza.
Un segno forte chiedevo ed un segno forte è stato dato. Luino ha dimostrato di essere a difesa del proprio territorio.
Superate le incertezze iniziali è stata assunta una posizione di assoluta chiarezza.
Pertanto mi sento come presentatore della mozione insieme al mio gruppo di Azione civica di rivolgere un plauso a tutti i componenti del consiglio comunale che hanno dimostrato in questo frangente di agire come liberi cittadini di Luino.
E’ questo forse il fatto epocale che segna, speriamo, una svolta nella politica a difesa del territorio.
Chiediamo ora che tutti gli altri comuni di frontiera seguano la medesima iniziativa.

Avvocato Furio Artoni, capogruppo in consiglio comunale a Luino per la lista Azione civica Luino e frazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2020
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