Il disability manager per favorire l’accessibilità dei disabili nel mondo del lavoro

Approvata all’unanimità in Commissione Attività Produttive una risoluzione che chiede una profonda revisione della legge 68/99 sul diritto al lavoro dei disabili.

Avarie

Migliorare l’accessibilità dei disabili al mondo del lavoro, rendendo più attuale l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e rafforzando la figura del disability manager. Sono questi alcuni degli obiettivi previsti dalla Risoluzione approvata oggi all’unanimità in Commissione Attività Produttive che verrà portata al voto definitivo dell’Aula in una delle prime sedute di Consiglio del 2021 e che chiede una profonda revisione della legge 68/99 sul diritto al lavoro dei disabili.

“Si tratta di norme ormai obsolete – ha detto la prima firmataria Silvia Scurati consigliera della Lega – che necessitano di interventi mirati sulle liste di collocamento per rendere più attuale l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e consentire alle persone con disabilità e al mondo del lavoro di diventare un binomio fondato sugli aspetti positivi e non solamente su un obbligo normativo. Diventa dunque indispensabile garantire libero accesso ai database per conoscere in tempo reale le job vacancy e favorire le possibilità di mach a livello regionale” ha aggiunto Silvia Scurati che, insieme ai Consiglieri Ferdinando Alberti (M5Stelle), Barbara Mazzali (Fratelli d’Italia), Paola Romeo (Forza Italia) e Raffaele Straniero (PD), ha  fatto parte del gruppo di lavoro, insediato nel 2019, per approfondire l’applicazione della Legge 68/99 a dieci anni dalla sua istituzione. L’obiettivo è quello di ottenere una corretta e uniforme applicazione delle norme, individuando strumenti più moderni per il raggiungimento di un collocamento più efficace e mirato, attraverso un nuovo Testo Unico condiviso dalle Istituzioni.

Tra i provvedimenti previsti nella Risoluzione anche la richiesta di rafforzamento della figura del disability manager, l’obbligatorietà per le Province di pubblicare i report ogni anno e renderli disponibili su un unico sistema informativo regionale, una maggiore regolarità nell’erogazione delle risorse regionali dal Fondo regionale per l’occupazione dei disabili e l’introduzione di un sistema premio per le aziende che non ricorrono all’esonero e assumono persone disabili utilizzando convenzioni di integrazione lavorativa. Resta fondamentale, infine, la formazione sull’accompagnamento aziendale pensata sia per i dirigenti sia per le stesse persone con disabilità affinché la presenza di un disabile nell’azienda non sia più considerata solo un “avviamento obbligatorio”, ma un’opportunità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2020
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