Imbarazzante al punto di vergognarsene: cringe
Il dizionario dei ragazzi della Coop LaBanda "Ado translate" spiega un nuovo vocabolo del gergo giovanile, noto sui social e all'Accademia della Crusca

CRINGE: esprime uno stato di imbarazzo ed è usata spesso nel quotidiano.
Il termine deriva dal verbo inglese “to cringe”,rannicchiarsi o contrarre i muscoli involontariamente come per il freddo o per il dolore. Effettivamente lo usiamo proprio quando vogliamo segnalare qualcuno che con i suoi atteggiamenti ci fa sentire in imbarazzo, oppure ci è anche molto utile per commentare scene di film o serie tv, balletti su TikTok, foto in cui si viene taggati, video di YouTube che non fanno per niente ridere.
La parola “cringe” serve per sottolineare il nostro imbarazzo per delle situazioni che viviamo o osserviamo e nei confronti delle quali proviamo disgusto o vergogna. È un modo con cui cerchiamo di distanziarcene per conservare una certa reputazione, soprattutto sui social.
Una curiosità: nel 2020 “Cringe” si è talmente diffuso tra noi adolescenti, da essere un termine inserito tra le parole nuove dell’Accademia della Crusca.
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