Gallarate, il Milite Ignoto “sfratta” Papa Giovanni XXIII?
Fratelli d'Italia vuole dedicare uno spazio al soldato senza nome. E a Gallarate ha buttato lì un'idea che ha suscitato scalpore e fatto alzare barricate, anche per valore simbolico
Cambiare nome alla piazza della stazione di Gallarate? C’è una mezza idea. Ed è di Fratelli d’Italia, che lunedì ha presentato proprio a Gallarate – prima località in provincia – la proposta di istituire una via o una piazza al Milite Ignoto.
Una via di periferia? Un piazzale in zona industriale? Giuseppe De Bernardi Martignoni, alfiere di FdI a Gallarate, ha vagheggiato una proposta radicale: «Sarebbe bello intitolare la piazza Giovanni XXIII, attualmente al centro di un importante intervento di riqualificazione» ha detto Martignoni, che in stazione “è di casa” per lavoro, facendo il taxista.
Proposta radicale e forse un po’ più teorica che non concreta, viste le difficoltà che comporterebbe nel cambiare indirizzo a qualche decina di attività e famiglie (senza contare la stazione).
Ma anche proposta un po’ simbolica: al posto del Papa buono, l’omaggio al Milite Ignoto “degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà” (così appare nella mozione FdI) e un ricordo delle conquiste delle terre irredente, richiamato dal coordinatore provinciale Andrea Pellicini.
Proposta – quella su piazza Giovanni XXIII – accolta con una certa freddezza, sembrerebbe, almeno sui social. A contrastarla più apertamente il Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate, che fin qui ha lottato contro il rinnovo della piazza (per gli abbattimenti degli alberi): «Riteniamo grave e inaccettabile che si proponga di cambiare nome a Piazza Giovanni XXII. Ancora più inaccettabile è la motivazione riportata dalla stampa, che cioè questo cambio di nome sarebbe “un atto simbolico per dare un taglio netto al passato”».
«In questo modo Fratelli d’Italia esprime apertamente la sua volontà di cancellare la storia e l’identità di questa piazza cittadina, che fu intitolata nel 1964 al “Papa buono”, in nome degli ideali di pace e di convivenza tra i popoli che Giovanni XXIII ha rappresentato per il mondo intero» attacca il Comitato, che al contrario aveva proposto tra l’altro di creare un monumento al Papa della Pacem in terris e del Concilio Vaticano II.
«Dopo aver stravolto l’assetto paesaggistico e ambientale di questo luogo decretando la rimozione di 9 alberi sani, ora si propone di completare l’opera cancellando anche l’identità e l’origine storica della piazza, che è un patrimonio della cittadinanza gallaratese e non uno spazio privato a uso e consumo della propaganda elettorale di qualsiasi partito politico». Anzi, all’opposto il Comitato rilancia la richiesta di «collocare, anche nel nuovo contesto, almeno un’opera artistica dedicata a Papa Giovanni XXIII, valorizzando un’intitolazione di cui, come cittadinanza gallaratese, dovremmo andare fieri».
Nel frattempo il cantiere va avanti. Lunedì è passato per una visita l’artista Marcello Morandini, si è ipotizzato un suo intervento sulla ricostruenda piazza. Per pensare all’indirizzo c’è (forse) ancora tempo.
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