Carenza medici di base, il Consiglio regionale sollecita il Governo
Due mozioni sul tema sono state trattate in modo abbinato, proposte l’una dalla Lega e l’altra dal Movimento 5Stelle e illustrate rispettivamente da Emanuele Monti e da Gregorio Mammì
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Alcune mozioni all’ordine del giorno della seduta di oggi del Consiglio regionale lombardo hanno avuto come tema la carenza di medici di base. Due di queste mozioni sono state trattate in modo abbinato, proposte l’una dalla Lega con primo firmatario Roberto Anelli (e sottoscritta anche da Simona Tironi di Forza Italia) e l’altra dal Movimento 5Stelle (primo firmatario Andrea Fiasconaro) e illustrate rispettivamente da Emanuele Monti e da Gregorio Mammì.
L’obiettivo della versione finale del testo approvato è quello di risolvere non solo le problematiche legate alle carenze e all’emergenza, ma anche di rimettere al centro il ruolo della medicina di famiglia. Anche perché, si legge nel documento, “si stima che nell’arco temporale 2018/28 andranno in pensione oltre 4000 medici di famiglia”.
La mozione della Lega, al cui dispositivo hanno contribuito anche alcuni emendamenti di Simona Tironi e di Gregorio Mammì, impegna la Giunta a farsi portavoce presso il Governo nazionale affinchè provveda a incrementare i finanziamenti per le borse di studio, ad anticipare la fine dell’attuale corso di formazione per medici di base (mantenendo invariato il monte ore curriculare per avere a disposizione come effettivi i 379 tirocinanti), a prevedere premialità per i medici che decidono di aumentare il massimale degli assistiti. E ancora: a semplificare gli accessi ai medici già specializzati che vogliano fare il medico di Medicina Generale e a valutare la rimodulazione degli accessi ai corsi di Medicina, oltre a incentivare il lavoro in equipe con le altre professioni sanitarie. Un ultimo punto, su proposta di Mammì, chiede di adottare le iniziative necessarie per realizzare un meccanismo fra Stato e Regioni che dia concretamente modo ai medici di medicina generale di ricorrere alla prescrizione in formato elettronico dei farmaci di classe C.
Nella mozione del gruppo M5Stelle si chiede ai medici di medicina generale negli ambiti di sofferenza di aderire ad un incremento del numero degli assistiti e a consentire che, in caso di ricovero, la certificazione di malattia possa essere emessa direttamente dalla struttura sanitaria.
Sullo stesso argomento era stata presentata anche una mozione proposta dal Partito Democratico e illustrata da Samuele Astuti, che l’Aula non ha approvato. Proprio Astuti commenta: «La Lega e i suoi alleati – afferma Astuti – hanno scoperto che per medici di base è emergenza solo da una settimana. Per anni hanno sostenuto che i medici di base non contavano nulla. Ora non trovano di meglio che incolpare il Governo dell’emergenza, mentre è proprio Regione che potrebbe fare molto e da subito».
Sempre in ambito sanitario, approvata la mozione proposta da Carmela Rozza (PD) che affronta il tema sulle modalità più utili per “anticipare il virus e evitare l’epidemia in autunno”. Nel testo si conviene di valutare, all’interno del confronto tra Stato e Regioni, le modalità più opportune di somministrazione dei vaccini e monitorare attentamente gli ingressi vaccinali.
In precedenza il Consiglio aveva invece respinto a maggioranza la mozione proposta da Michele Usuelli (+Europa) con cui si chiedeva di mettere in atto un progetto per rendere minore l’intervallo di somministrazione tra le due dosi di vaccino, anche nell’ottica di contenere la variante Delta.
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