In casa a Luino il bazar della droga: clienti anche minori, un arresto
In manette un ragazzo di 19 anni pizzicato in passato per aver venduto marijuana. Il linguaggio in codice per comprare l'erba: i grammi erano i “minuti“

Scriveva: «Passa qui tra 10 minuti». E l’«amico» cliente della stessa età o addirittura più giovane passava e i minuti li ritirava imbustati in cellophane, ma al posto delle lancette c’erano i grammi: 10 minuti uguale 10 grammi di erba da fumare soli o in compagnia.
Lo stratagemma fatto di messaggi in codice è stato scoperto dai carabinieri di Luino e ha portato alle indagini coordinate dalla Procura di Varese che ha spiccato un ordine di carcerazione eseguito sabato scorso.
Tutto è partito nel mese di settembre dello scorso anno quando, a seguito di alcune informazioni raccolte ed all’attività investigativa e di osservazione, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Luino eseguivano una perquisizione presso l’abitazione di un giovane luinese, allora studente di 19, all’interno della quale venivano rinvenuti e sequestrati quasi tre etti di marjuana, denaro, due bilancini, oltre che a materiale necessario per il confezionamento.
Da lì era scattata la denuncia a piede libero per possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini condotte dai militari hanno consentito di ricostruire una fitta rete di spaccio di marjuana che il giovane gestiva dall’interno della propria abitazione dove arrivava a vendere a molti giovani luinesi, molti dei quali ancora minorenni, quasi tutti studenti.
I messaggi scambiati con termine criptico non hanno impedito di giungere all’individuazione dei ragazzi e delle ragazze, che usavano termini come “minuti” per indicare invece i grammi richiesti. Ogni grammo veniva venduto al prezzo di 10 euro e sono state documentate decine di cessioni alle stesse persone che, dopo l’identificazione, verranno segnalate quali assuntori all’autorità amministrativa.
Sabato mattina gli uomini dell’Arma si sono presentati a casa del giovane e lo hanno tratto in arresto in applicazione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Varese che ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Dichiarato in arresto è stato tradotto poi alla casa circondariale “San Vittore” di Milano in attesa dell’interrogatorio di garanzia nei prossimi giorni.
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