Fuga dei medici dall’Asst Valle Olona: “Ecco perché se ne vanno”
Il dottor Giovanni Gaudio è il rappresentante di Anaao Assomed nell'Asst Valle Olona. Elenca i problemi, gli errori nazionali e regionali, le criticità del presidio di Saronno e indica le possibili soluzioni
Il progetto infinito dell’ospedale unico, la “sciagurata” fusione voluta dalla riforma Maroni e la riconversione dei reparti con il rimescolamento del personale. Sono queste le cause che hanno portato alle difficoltà odierne dell’ASST Valle Olona. A elencarle è il dottor Giovanni Gaudio, rappresentante del sindacato dei medici ospedalieri ANAAO Assomed.
CANCELLATO IL 25% DELLE UNITA’ COMPLESSE
« Questa azienda è tra le più colpite dalla fuga dei medici perché da anni si vive con un progetto di ospedale unico di cui non si vedono progressi, ma solo riorganizzazioni che hanno portato a impoverire l’azienda – commenta il medico – In vista dell’unificazione, la direzione ha avviato una politica di accorpamento che ha portato a una diminuzione di strutture . A livello nazionale, pensate, e’ stato perso il 25% delle unità complesse. Come si può ritenere che un giovane sia invogliato a scegliere questa azienda, quando ci sono così tante offerte, molto più allettanti e che garantiscono possibilità di carriera maggiori?».
ERRATA PROGRAMMAZIONE DEI FABBISOGNI A LIVELLO MINISTERIALE
Il dottor Gaudio sottolinea le critiche che, da anni, muove Anaao verso la politica di contenimento della spesa che ha prodotto una programmazione da parte di Ministero della Salute e Ministero dell’Università completamente errata: « Oggi mancano tutte le figure specialistiche – ricorda il rappresentante di Anaao – si parla degli anestesisti perché sono figure centrali in diversi settori, in modo trasversale. Ma non ci sono più nemmeno pediatri, psichiatri, cardiologi, nefrologi, ecc. In una situazione di così difficile gestione occorre prendere decisioni nette. Per l’Azienda di Busto, invece, la politica continua il balletto sul futuro ospedale unico di cui non si vede alcun passo avanti. E questa mancanza di luce in fondo al tunnel è la principale causa della demotivazione di tanti sanitari».
LA LOMBARDIA FACCIA UN BANDO REGIONALE UNICO PER REPERIRE GLI SPECIALISTI
Ma ci sono risposte possibili? « Come Anaao abbiamo chiesto con insistenza l’introduzione delle “alte professionalità”, meccanismo contrattuale che concede situazioni simili alle strutture semplici ma con meno vincoli. Sono riconoscimenti economici importanti: in questo modo, abbiamo recuperato alcune strutture che eran andate perse.
Ci sono, però, politiche che andrebbero adottate a livello Regionale. Il Veneto ha deciso di bandire un concorso unico e regionale per gli anestesisti: i primi scelgono la sede ma gli altri vengono inviati dalla Regione per risolvere le carenze. Perché non viene fatto qualcosa di simile anche in Lombardia? Nel piano vanno ricompresi anche i presidi del privato accreditato: un’unica politica, per evitare campagne acquisti singole, che sguarniscono le zone periferiche più disagiate. Il tema, oggi, è quello di organizzare un sistema con hub e spoke, dove questi ultimi siano effettivamente in grado di dare risposte ai bisogni della salute, in una rete dove l’hub sia in grado efficacemente di intervenire tempestivamente. Oggi, invece, assistiamo a presidi periferici svuotati, dove i medici sono costretti a lavorare con limiti. Come possono diventare attrattivi questi ospedali per i giovani che iniziano? Faccio l’esempio dell’ospedale di Somma, un tempo in grado di dare tutte le risposte di base, con il laboratorio, la chirurgia minore, l’ortopedia, la gastro. Oggi non c’è più nulla. Nemmeno un anestesista, anche le ambulanze non sono sempre presenti. Come può un giovane scegliere di lavorare in questo modo? Chiaramente preferisce ospedali più strutturati, dove i servizi siano presenti e facilmente attivabili, con equipe che lavorano insieme e si confrontano».
LA SOFFERENZA DELL’OSPEDALE DI SARONNO
L’ospedale di Saronno in che condizioni è ? « È in grave sofferenza. La storia giudiziaria è stata un colpo basso che ha coinvolto tutti gli operatori. Quello era un presidio che vantava tante eccellenze. Sono stati travolti tutti.
Le misure prese per contenere i danni, come le presenze in pronto soccorso, hanno dato il colpo di grazia: molti professionisti hanno scelto di andarsene perché volevano tornare a fare la specialità per cui avevano studiato e non il medico di PS. Poi, diciamola tutta, se Regione decide di investire su un ospedale a Garbagnate e uno a Rho, vuol dire che non crede più nel ruolo di Saronno».
Il pensiero di Anaao e del dottor Gaudio è che ci sia poca attenzione al pubblico: « A Varese, per esempio, dove c’è un grande hub, con tante specialità ed eccellenze, presidio universitario, come mai stanno nascendo così tante strutture sanitarie private?»
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