Pronti al cambiamento e sostenibili, così l’impresa diventa un valore sociale
Fabio Bernardini presidente di Valore BF: “L’impresa non è un corpo staccato dalla società. Va legata al lavoro, più che alla finanza”
«Chi lavora deve avere una visione olistica dell’impresa ed essere consapevole che sta costruendo qualcosa di importante. Il risultato finale altro non è che il lavoro fatto da ognuno di noi e a giudicarlo sono i nostri clienti». Fabio Bernardini avrebbe potuto usare il verbo condividere, ma sarebbe stato fin troppo facile in un’epoca dove la condivisione si esaurisce in un clic.
Il presidente di Valore BF, azienda di servizi di Gallarate, prova invece ad andare oltre, imboccando una strada che porta direttamente al concetto di ecosistema. Bernardini parla infatti di impresa quale «bene sociale e comune», concetti che richiedono uno scarto etico notevole rispetto ad altri modelli. «È un pensiero strategico e funzionale all’azienda e alla società più in generale – dice l’imprenditore -. Pensare all’impresa come a un corpo avulso da tutto il resto è irreale. Va invece legata al lavoro e alle comunità di riferimento, più che alla finanza. Ce lo ha ricordato anche il Papa emerito Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in veritate”».
Alcuni economisti parlano esplicitamente di «economia integrale», cioè un’economia che guarda all’integrazione tra un giusto profitto e la valorizzazione delle persone, delle comunità e dell’ambiente. Principi grazie ai quali per secoli l’Europa ha costruito il suo sviluppo e di cui il Rinascimento italiano rimane l’esempio più alto. Una strategia che punta a quella integrazione è certamente nelle corde di Valore BF, azienda inserita nell’ecosistema dell’innovazione che, da oltre 37 anni, opera nei settori dell’ICT, della connettività e oggi anche del 3D.
L’innesto di un direttore generale ha permesso di impostare una tattica al servizio della strategia indicata da Bernardini. Aprirsi al mercato, alle partnership e, perché no, anche alle operazioni di M&A non sono più semplici opzioni ma una necessità in virtù di un passaggio che guarda ben oltre la transizione. «Per farlo è necessario crescere tutti insieme e avere una visione comune dell’azienda – aggiunge Umberto Re -. Vanno valorizzate le soft skill e continuamente aggiornate le hard skill. In questo modo anche i problemi che oggi appaiono di difficile soluzione possono essere affrontati con uno sguardo nuovo».
È evidente che all’interno di Valore BF il tema del cambiamento è in cima alle priorità e tutti i soggetti sono chiamati a contribuire in termini di idee, a partire dal fondatore. «Bisogna essere rigorosi e creativi nei confronti di se stessi e del proprio lavoro – conclude Bernardini -, sapendo che il mercato in generale e ancora di più la transizione digitale, che è la nostra attività core, ci impone cambiamenti veloci e continui. È quello che chiedo ogni giorno a me stesso e ai miei collaboratori. Se vogliamo creare ricchezza da distribuire ed essere sostenibili, questa è la via da seguire».
Dalla crisi usciremo migliori solo se avremo cura della “casa comune”
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