False ristrutturazioni nel legnanese, le Fiamme Gialle sequestrano crediti d’imposta per 142 mila euro
I militari del gruppo legnanese hanno individuato una presunta frode nel settore edilizio che coinvolge tre imprese

Cedevano crediti di imposta a terzi per lavori di ristrutturazione mai eseguiti, approfittando dei bonus edilizi (bonus ristrutturazione e bonus facciate). Tema molto caldo in questi giorni a seguito del blocco della cessione dei crediti d’imposta voluto dal governo Meloni. Uno dei motivi di questo stop è da addebitarsi proprio alle truffe che sono state valutate intorno ai 9 miliardi di euro.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, nell’ambito di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo impeditivo – emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di tre soggetti economici, cessionari di indebiti crediti d’imposta, derivanti da false ristrutturazioni edilizie, per un valore di oltre 142 mila euro.
I soggetti sono stati destinatari dei sequestri anche se estranei alla realizzazione della frode, dal momento che, come recentemente statuito da una sentenza della Corte di Cassazione, il credito cedutogli costituisce “cosa pertinente” al reato, commesso dai beneficiari originari del bonus e la sua libera disponibilità può di fatto aggravare o protrarre le conseguenze del reato oltre che agevolarne la commissione di altri.
Le investigazioni, condotte dai finanzieri del Gruppo Legnano, sono supportate da accertamenti tecnici, sopralluoghi, dall’analisi di atti dei presunti committenti dei lavori di ristrutturazione, perquisizioni e disamina della documentazione amministrativo-contabile sequestrata, hanno permesso di individuare i responsabili del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Gli indagati sono i legali rappresentanti/amministratori di fatto delle società coinvolte, domiciliati nel legnanese e nell’alto milanese, che attestando di aver eseguito lavori di ristrutturazione edilizia (della tipologia bonus facciata 90% e ristrutturazione bonus 50%) di fatto mai eseguiti, hanno indebitamente percepito e, successivamente ceduto a terzi crediti d’imposta inesistenti per oltre 142 mila euro.
L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle conferma il costante impegno del Corpo nel contrasto alle frodi in materia di crediti d’imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese oneste.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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