Iniziati i lavori per riportare l’organo restaurato nella chiesa di Brinzio
Dopo un anno di lavori di restauri complessi e di precisione, l'organo costruito nel 1876 dalla bottega di Eugenio Maroni Biroldi, torna nella sua casa. I lavori dureranno circa un mese

Sono iniziati da pochi giorni i lavori di ripristino dell’organo restaurato della chiesa parrocchiale di Brinzio. A un anno esatto dallo smontaggio, lo strumento fa così il suo ritorno “a casa”, dopo il restauro compiuto nei laboratori Mascioni di Azzio.
I lavori si sono rivelati lunghi e complessi: lo strumento, costruito nel 1876 dalla bottega di Eugenio Maroni Biroldi, uno dei più celebri organari del Varesotto, era stato infatti fortemente modificato nel 1947 al punto da alterarne in maniera sostanziale le caratteristiche. Decenni di poca o approssimativa manutenzione hanno fatto il resto.
Le maestranze Mascioni hanno dovuto impegnarsi a fondo per restituire all’organo il pieno “vigore” e riportarlo il più vicino possibile alla struttura originaria, ripristinandone tutti i cinematismi interni. In tal modo, Brinzio non riavrà soltanto un fondamentale ausilio per le celebrazioni religiose, ma soprattutto un bene culturale “vivo e vivificante”, che permetterà ad esempio di tenervi concerti.
La differenza rispetto a prima sarà evidente anche a livello visivo: il frontale della cassa e la consolle dell’organo sono stati infatti completamente ricostruiti, in modo da conciliare l’armonizzazione con l’arredo della cantoria con il riavvicinamento “filologico” all’aspetto originario.
La conclusione del restauro non segna però la fine della ricerca dei fondi necessari per la sua effettuazione: a tal riguardo resta aperta a chiunque la possibilità di donare con un versamento sul conto della Parrocchia SS Pietro e Paolo di Brinzio, all’iban IT53J0538710816000042338329.
Il rimontaggio dovrebbe durare circa un mese, concludendosi ai primi di giugno, giusto in tempo per “riportare la musica” in chiesa in occasione della festa patronale.
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