“La partita con mamma e papà” si gioca in carcere a Varese
Giovedì 8 giugno tra le 14 e le 16, nel cortile dei Miogni parteciperanno circa 5 o 6 papà con i loro figli e un nonno con il nipote. Saranno presenti all’evento i funzionari pedagogici dell’Istituto, la Polizia Penitenziaria, gli operatori della Cooperativa “Co.l.c.e.” di Varese e dell’associazione “La casa del giocattolo” di Varese

Partite di calcio balilla, badminton e tiro a segno, giocate su un campo speciale come il carcere di Varese, con mamme e papà. Un’iniziativa voluta per favorire la genitorialità negli Istituti Penitenziari, al fine di creare iniziative a misura di fanciullo e di superare le difficoltà dei bimbi conseguenti all’allontanamento del papà dal nucleo familiare.
La organizza il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria di Milano, la Direzione della Casa Circondariale di Varese in collaborazione con l’associazione “Bambinisenzasbarre” e l’associazione “Casa del giocattolo solidale” di Varese: “La partita con mamma e papà” si terrà giovedì 8 giugno tra le 14 e le 16, nel cortile dei Miogni, la Casa Circondariale di Varese. .
L’iniziativa viene promossa sin dal 2015 dall’associazione “Bambinisenzasbarre” ed è un momento eccezionale d’incontro tra genitori e figli, nonni e nipoti, un modo per mantenere i legami affettivi condividendo gli spazi di vita dei congiunti. Si effettueranno partite di calcio-balilla con i vari papà e i figli insieme che giocano le partite con altri papà/figli, partite di badminton con il volano e partite di tiro a segno con palline scratch.
Parteciperanno circa 5 o 6 papà con i loro figli e un nonno con il nipote. Saranno presenti all’evento i funzionari pedagogici dell’Istituto, la Polizia Penitenziaria, gli operatori della Cooperativa “Co.l.c.e.” di Varese e dell’associazione “La casa del giocattolo” di Varese che collaboreranno nell’animazione dell’iniziativa e per il rinfresco.
«Questo momento, promosso da anni da parte di “Bambini senza Sbarre”, nasce dalla collaborazione con alcune associazioni del territorio. Incontrarsi fa percepire ai padri detenuti l’importanza dei legami famigliari spezzati dalla detenzione e aiuta i bambini a superare la paura dell’abbandono. Ringrazio le associazioni che hanno reso possibile l’evento, l’educatore Grieco e l’Ispettore Guida che hanno contribuito alla sua realizzazione», commenta la direttrice del carcere di Varese Carla Santandrea.
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