Quegli incontri straordinari sul Cammino dei borghi silenti
Un anello di 90 chilometri che si snoda sui monti Amerini in Umbria, immerso nel silenzio delle foreste di castagno, tra reperti archeologici etruschi e romani
La prima volta è apparso all’ingresso di Santa Restituta, un borgo medievale circondato da boschi di castagno, frazione di Avigliano umbro, in provincia di Terni. Non poteva passare inosservato con quell’orsacchiotto di peluche allacciato in vita. Eppure il suo sguardo non cercava quello degli altri, quasi fosse solo in quel cammino, lasciando nelle persone che lo incontravano una curiosità insoddisfatta. La mattina successiva è riapparso in cima a un colle, avvolto in una densa bruma, sotto una pioggia fredda che il vento rendeva sferzante, nonostante fosse maggio. Avvinghiato alla vita il solito orsacchiotto. Un accenno di sorriso come lasciapassare per una conversazione attesa fin dal primo incontro. «Mi chiamo Roberto e vengo da Città della Pieve, in provincia di Perugia. Cammino in compagnia di questo peluche, che non ha un nome, per ricordare una persona che se n’è andata. Era da tempo che volevo farlo».
Il Cammino dei borghi silenti è un anello di 90 chilometri che si snoda sui monti Amerini in Umbria, con partenza e arrivo nel comune di Tenaglie, passando per quelli di Montecchio, Guardea, Avigliano Umbro e Baschi. Un cammino immerso nel silenzio delle foreste di castagno, tra reperti archeologici etruschi e romani, contornati da campi coltivati a lenticchie, grano e girasole, e accompagnati dagli immancabili ulivi e vigneti.
A Scoppieto le case sono tutte in pietra, molto curate nel dettaglio. Per chi cammina da ore è un bel sollievo perché in uscita dal borgo ci sono una fontana e una piazzetta circondata da panchine. Un invito esplicito e gentile a riposare all’ombra degli alberi. Sul fondo della piazza, un uomo avanti con gli anni procede lentamente, senza tentennamenti. La sua è una traiettoria precisa, tanto precisa che è impossibile non incrociarlo. Da sotto il cappello con la visiera, osserva i camminatori stringendo nella mano un piccolo oggetto. Guido vive nel borgo da 84 anni e dunque sa distinguere bene chi è del posto da chi non lo è. «Prima eravamo molti di più – racconta l’uomo – Oggi siamo rimasti in pochi, ma questo cammino ci sta aiutando a rinascere. Lo volete sulle vostre credenziali? È il mio timbro».
È la natura a dominare questo cammino. Quando si arriva a Civitella del Lago – già Civitella de Pazzi – e si ha la pazienza di aspettare il tramonto, si può assistere a uno spettacolo naturale meraviglioso. Seduti sul muro di pietra dal belvedere del paese si può godere di una vista unica: i riflessi argentei del bacino di Corbara scontornati dal colore bruno della terra, con l’oro del cielo a fare da cornice. Su questo scenario si affaccia l’osteria Da zio Cencio, dove si può mangiare un buon piatto di tagliatelle al “sugo finto” cioè senza carne, un tagliere “no pork” e piatti della tradizione come i fagioli con le cotiche. Buon cibo e vino a parte, la vera rivelazione è l’oste, Sergio Trippini, originario di Civitella del lago. È un grande collezionista e commerciante di mappe, esperto di stampe e libri antichi. Il suo quartier generale però non è in Umbria, ma in Lombardia a Oltrona a due passi da Gavirate in provincia di Varese. E sulla scelta della terra dei laghi, nel profondo nord, deve aver sicuramente influito la splendida veduta del borgo natio che Trippini si porta nel cuore.
Attraversare la necropoli nel Vallone di San Lorenzo è un’esperienza quasi mistica. Le tombe ben conservate in un contesto naturale unico ci rimandano a una storia millenaria, dominata da etruschi e umbri, che diedero filo da torcere ai romani. Secondo Plinio il vecchio, il popolo umbro è il più antico d’Italia e il nome “Ombri” gli fu dato dai greci perché sarebbero sopravvissuti alle piogge quando la Terra fu inondata. Se si arriva nel vallone verso l’ora di pranzo, con quattro ore di cammino nelle gambe, l’occhio del camminatore non può evitare un cartello con l’indicazione di un punto di ristoro particolare “La grotta di Ettore e Tatiana”.
In effetti si tratta di una vera e propria cavità naturale dove è possibile trovare acqua fresca e gustare i prodotti della terra umbra, dal vino ai formaggi, dai salumi al buon pane. E non ci si deve stupire perché proprio nella zona del Fosso Rajano vivevano i cosiddetti “abitanti in grotta“, insediamenti abitativi che davano riparo a uomini e animali durante le stagioni produttive.
I camminatori possono lasciare un donativo, cioè un contributo, proprio come accade sui cammini religiosi dove i camminatori si chiamano “pellegrini”. L’accoglienza e la semplicità di Tatiana, unite ai deliziosi prodotti alimentari locali, rendono questo ristoro una tappa quasi obbligatoria. Tatiana è arrivata nel vallone dai paesi baltici oltre vent’anni fa, quando era ancora una studentessa, per partecipare agli scavi. E da allora non se ne è più andata. «Questa è una terra meravigliosa» esclama mentre serve un bicchiere di vino bianco fresco.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su "I miracoli del personale non bastano". Riflessioni in pronto soccorso in attesa di una sutura
mariocas su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
elenera su Alberi secolari? "Ecoballe, cinquant'anni fa lì c'erano campi"
ccerfoglia su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
Felice su Sottopassi ancora allagati a Busto Arsizio. Perchè qualcuno ci finisce sempre dentro?
Felice su Alberi secolari? "Ecoballe, cinquant'anni fa lì c'erano campi"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.