Eugenio Amos vince tra le due ruote motrici in Marocco e fa rotta sulla Dakar
A gennaio il pilota di Varese parteciperà di nuovo al raid nei deserti sauditi. «Obiettivo entrare in top 15». In Marocco l'ultimo test per il buggy del team francese MD

Il prossimo 3 gennaio, in Arabia Saudita, scatta l’edizione 2025 del Rally Dakar che ormai da qualche anni si è spostato nei deserti asiatici pur mantenendo il nome originale “africano”. Al via della maratona motoristica più famosa e affascinante ci sarà di nuovo Eugenio Amos, il pilota varesino che lo scorso anno arrivò a un passo dal classificarsi tra i primi 15 (fu quarto assoluto in una frazione), un obiettivo sfumato a causa di un cappottamento avvenuto nel corso dell’ultima tappa.
Amos però non si è dato per vinto e per la sua prossima partecipazione al raid si affiderà a un prototipo – una sorta di buggy – costruito in Francia e gestito dal team transalpino MD Rallye Sport con il quale ha appena affrontato il Rally del Marocco. Una partecipazione positiva quella del 39enne e del suo navigatore, il modenese Paolo Ceci che ormai affianca da anni il pilota varesino sul sedile di destra.
In Marocco l’equipaggio italiano ha conquistato la vittoria tra le vetture a due ruote motrici, un viatico importante in vista dell’esperienza in Arabia Saudita. «Ci voleva un bel risultato – commenta Amos al ritorno in Italia – Il Marocco è stata l’ultima gara di preparazione prima della Dakar e avevamo bisogno di ottenere riscontri sia sulla guida sia sulla vettura. Correndo tra la due ruote motrici si avverte il divario con le vetture di classe T1 Plus (quelle più performanti ndr) ma con questo prototipo riesco, a livello personale, a mantenere una performance di guida più duratura e questo è importante quando si affrontano tappe molto lunghe».
In Marocco, ai piani altissimi della classifica, hanno brillato le nuove Dacia Sandriders: vittoria per Nasser Al Attiyah e Edouard Boulanger (che si aggiudicano anche la classifica del Mondiale), secondo posto per Sebastien Loeb e Fabien Lurquin. Podio completato dalla Mini di De Mevius-Baumel mentre la Toyota si deve accontentare della top 5 con Al Rajhi-Gottschalk e con Quintero-Denz.
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