Il fiammifero di Brown è l’unica fiammella. Hands, Johnson: dov’è la leadership?
Gabe è il solo a provarci nei primi minuti, quando c'è ancora una partita da giocare. Kao almeno prova a scuotersi ma gli altri biancorossi falliscono l'appuntamento
AKOBUNDU-EHIOGU 6 – Il voto più difficile, perché le cifre lo premiano (almeno rispetto ai compagni: 10 punti, 10 rimbalzi) ma la partita non racconta grandi cose, salvo qualche solita schiacciata da NBA Action. Proviamo ad arrivare alla sufficienza, striminzita si intende, perché veniva da un paio di prestazioni orribili e almeno ha provato a invertire la rotta. E il dominio giuliano a rimbalzo? Kao ha colpe, certo, ma i suoi compagni sono almeno altrettanto imputati, se non di più, visti i bottini di Valentine e Brooks sotto i tabelloni.
HARRIS 5 – Se la sua omonima Kamala vuole vincere le elezioni non deve prendere spunto dal buon Jordan: la volontà non gli manca ma all’atto di mettere in pratica le cosa non è mai possibile prevedere come concluderà le azioni. Se con una prodezza (e un paio arrivano) o con uno schianto. Difende sull’uomo ma è tra i colpevoli dei mancati tagliafuori che regalano a Trieste tonnellate di rimbalzi offensivi.
ALVITI 5 – Davide è uno dei pochi a sapere come ci si mette in campo, specie in difesa, teneva a fare bene sul campo dove è sbocciato ad alti livelli ma non riesce a replicare le prodezze di una settimana fa. Una sola tripla a partita ampiamente decisa, una botta al braccio che lo ha tolto dal gioco per qualche minuto, qualche arrabbiatura quando – girandosi – si accorge che alle sue spalle non ci sono aiuti difensivi o meccanismi di qualche tipo che impediscano a Trieste di banchettare sotto canestro.
GRAY 5 – Un guaio muscolare al polpaccio lo toglie di mezzo dopo 12′ di gioco nei quali né incanta né lascia il segno al di là di un paio di canestri in transizione. Ci piacerebbe dire che, con lui in campo, sarebbe stata un’altra storia ma abbiamo il timore che il naso ci si allunghi a dismisura, tipo Pinocchio.
LIBRIZZI 5 – Un po’ di voglia per evitare di farsi travolgere, qualche spunto in attacco nel quarto periodo in cui comunque ha messo carattere. Ma fino a quel punto il buon Libro non aveva inciso: due falli a carico dopo pochi istanti, attaccato da Ross, qualche pallone fuori misura, meno faccia tosta di quella mostrata a Masnago. Non poteva salvare la patria, ma la sua partenza ad handicap si è fatta sentire.
Varese non ci prova nemmeno: Trieste passeggia sulla Openjobmetis
ASSUI – FALL S. V. – Quattro minuti a testa, non giudicabili.
BROWN 6 (IL MIGLIORE) – Se c’è un giocatore che, in qualche modo, poteva avere addosso la pressione per il mercato (che si spera) imminente, questo era Gabe Brown. E l’ala del Michigan è stato l’unico biancorosso a provare a giocare la partita di Trieste: chiamato in campo presto, e un po’ a sorpresa, ha scosso i compagni dal torpore e mosso il punteggio riportando Varese a -4. Fuoco di paglia, forse, ma almeno ha rovistato le tasche alla ricerca di un fiammifero. In totale 14 punti e 4 rimbalzi in 22′.
HANDS 5 – Doppia cifra raggiunta con qualche bella evoluzione in entrata, in mezzo alle mani e alle braccia avversarie, ma queste sono le uniche azioni davvero rilevanti della sua partita. Servirebbero canestri dall’arco e lui chiude con 0/5, servirebbe tanta leadership e invece, tolte quelle azioni, non si carica davvero la squadra sulle spalle. Qualche assist abbinato a qualche pasticcio, un plus-minus da mani nei capelli, -30. Il peggiore per distacco, giusto per inquadrare la sua serata.
JOHNSON 5 – Con Pistoia aveva il beneficio dell’essere appena arrivato, a Trieste va incontro a un’altra brutta serata e, onestamente, poco importa che il conto dei punti arrivi a 19. Segna quando c’è solo da archiviare il risultato mentre prima, quando ci sarebbe il tempo di imbastire una rimonta, imbrocca un’azione ogni quattro e non dà mai certezze ai compagni. Finisca il rodaggio al più presto, che qui c’è bisogno molto altro.
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