Il sindacato degli infermieri Nursind boccia la finanziaria: “Ecco le nostre richieste altrimenti sarà mobilitazione”
Il sindacato analizza la bozza della Legge di bilancio e avanza alcune richieste di tipo economico, fiscale e previdenziale
È netta la bocciatura che NurSind, il più grande sindacato infermieristico italiano con oltre 53.000 iscritti, fa della bozza della Finanziaria 2025. La situazione è molto grave: la carenza di personale infermieristico, stimata dalla Corte dei Conti si aggiorna attorno alle 65.000 unità a cui aggiungere ulteriori 20.000 figure legate agli interventi di potenziamento del PNRR.
«Il reclutamento di personale dall’estero, – afferma il Nursind – anche se visto come una misura di emergenza, è estremamente complicato e non rappresenta la soluzione al problema. Oltre alla padronanza della lingua, anche per questi professionisti si porrebbe un problema di magri stipendi e soprattutto di totale assenza di prospettive di carriera.
Il sindacato pone allora una serie di condizioni e minaccia la mobilitazione nazionale della categoria se non verranno prese in considerazione.
Gli stanziamenti per la valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte dagli infermieri sono 35 milioni di euro lordi per l’anno 2025 e 285 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026. Il che vuol dire un aumento stipendiale di qualche decina di euro lordi al mese, mentre nel 2026 tale aumento supererà leggermente i 60 euro lordi mensili.
« In considerazione di quanto detto sopra, NurSind richiede una valorizzazione maggiore del personale infermieristico turnista che copre le 24 ore. Si propone, quindi, oltre alle misure sopracitate, in particolare per questi ultimi, una riduzione della tassazione al 15% sulle seguenti specifiche voci stipendiali accessorie:
• Indennità di specificità infermieristica
• Parte fissa indennità di funzione professionale o organizzativa
• Indennità condizioni di lavoro
• Indennità di pronta disponibilità
• Indennità ADI, SERT e altre non ricomprese nelle precedenti
Le minori entrate fiscali derivanti dall’applicazione ridotta al 15% delle suddette voci per il personale infermieristico sono determinabili nella misura di € 150 milioni di euro circa».
NurSind esprime una valutazione negativa riguardo a quanto stabilito dall’art. 23 (Misure in materia di trattenimento in servizio) in merito alla soppressione dei limiti ordinamentali per l’accesso al trattamento previdenziale. Raccomanda di introdurre agevolazioni per un’uscita anticipata del personale infermieristico, ostetrico e di supporto, data la gravosità del lavoro svolto. Questo lavoro comporta una usura certificata superiore al 15% della dotazione organica, percentuale destinata a crescere ulteriormente a causa dell’aumento dei carichi di lavoro, dovuto alla carenza cronica di infermieri e all’invecchiamento della popolazione lavorativa nel settore pubblico.
NurSind valuta positivamente le misure in materia di rinnovo dei contratti del pubblico impiego con lo stanziamento aggiuntivo dello 0,22% per il triennio 2019-2021. Questa integrazione, tuttavia, non permette di recuperare il tasso di inflazione del triennio passato. In particolare, la previsione dello stanziamento per i trienni successivi 2025-2027 e 2028-2030 è ritenuta insufficiente.
In ultimo, NurSind valuta positivamente la soluzione adottata per il superamento dello scalino dell’esonero contributivo, una misura richiesta da tempo e che se non prevista avrebbe potuto sterilizzare gli eventuali aumenti contrattuali o le attività aggiuntive per la riduzione delle liste d’attesa, per il superamento dell’imponibile previdenziale mensile di 2.692 euro.
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