Vharese e Ciechi Sportivi insieme sui campi di bocce
Una esperienza speciale sui viali della Cooperativa di Giubiano: per la prima volta gli atleti non vedenti hanno giocato a bocce insieme ai ragazzi speciali del team biancorosso

Quando stai sul territorio da tempo senza confini ma solo con orizzonti, è facile incontrare persone che hanno pensano in grande. Quando, poi, da anni alleni e segui il settore bocce del Vharese arrivando ad essere un punto di riferimento del settore, ecco che questi incontri nascono inevitabilmente. Ed è con questo sguardo che il mitico, insostituibile e infaticabile Paolino – allenatore di Bocce del Vharese, asd affiliata alla Uisp – ha voluto coinvolgere tutto il settore bocce in un’iniziativa che ai più potrà sembrare irrealizzabile. Ma quando il Vharese incontra l’Associazione Ciechi Ipovedenti Sportivi Varesini (anch’essa affiliata alla UISP), nulla è impossibile.
Domenica 9 marzo, nella bocciofila di via Cadore a Varese, i Ciechi sportivi hanno provato per la prima volta a giocare a bocce in un’iniziativa all’insegna dello sport e dell’inclusione. Provate a pensare su come è possibile indirizzare una boccia verso un pallino che non vedete. Molti penseranno sia impossibile ma nel nostro vocabolario questa parola non esiste e questi amici ci hanno già dato una lezione di vita.
Come rendere possibile tutto questo? Come si è sempre fatto, con degli accorgimenti. Innanzitutto è stato creato un prototipo di pallino sonoro che consente agli atleti di orientarsi con l’udito anziché la vista. Poi si fa un giro del campo da gioco accompagnati dagli allenatori e dai partner per prendere confidenza con le dimensioni del campo stesso, delle sponde laterali e di fondo. Molta attenzione nel prendere in mano le bocce per saggiarne dimensioni e peso.
I partner sono molto importanti perché oltre a curare il gesto tecnico di rilascio, possono anche accompagnare dopo ogni tiro l’atleta al punto in cui si è fermata la boccia per fargli comprendere la distanza realizzata con il proprio tiro. E’ anche possibile segnalare la posizione di una boccia picchiando tra loro due bocce per aiutare l’atleta a indirizzare il tiro successivo, ecc. Tanti piccoli accorgimenti per rendere accessibile anche a questi atleti lo sport delle bocce.
«Iniziative come queste, che garantiscono a tutti i partecipanti un’accoglienza calorosa in un ambiente sereno, garantiscono come lo sport possa diventare un ponte per l’inclusione, offrendo a chi ha bisogno di supporti specifici l’opportunità di praticare un’attività tradizionale in modo innovativo» è il commento di Giovanni Castiglione, presidente dei Ciechi Ipovedenti Sportivi Varesini.
Anche gli atleti del Vharese, oltre ai soci della Cooperativa di Giubiano, sono stati di supporto in tutto questo e hanno avuto anche l’occasione di sperimentare un modo diverso di praticare questo sport. Un Grande grazie a Paolino per il supporto e per averci dato la possibilità di conoscere questi nuovi Amici. Il tutto senza mai voler apparire come è nello stile del Vharese. Chissà se grazie a questa manifestazione altri potenziali atleti non si avvicinino al nostro meraviglioso mondo?
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