Dalla carità alla cultura, il ruolo del volontariato cattolico a Gallarate. “Un impegno che crea diritti”
La Casa di Sant’Eurosia, il Teatro delle Arti, i servizi per i minori: gli ambiti di intervento sono numerosi e garantiscono spazi per i cittadini. Il prevosto sottolinea il valore per la città

«Non è un intervento sporadico, ma una realtà consolidata, stabile, un riferimento», dice monsignor Riccardo Festa. Prevosto della città di Gallarate, parla dell’impegno del volontariato legato al mondo cattolico nelle sue diverse forme: l’impegno diretto delle parrocchie, ma anche quello di cooperative e associazioni che lavorano fianco a fianco e negli spazi delle parrocchie.
Un impegno molto strutturato e che, sottolinea il prevosto, ha un valore anche per tutta la comunità civile: «È un volontariato che istituisce diritti: il diritto all’istruzione per chi frequenta il doposcuola, il diritto alla casa per chi non ce l’ha», esemplifica.
«Se c’è la Fondazione Exodus con il suo sportello psicologico per la prevenzione del disagio psicologico alla parrocchia di Cedrate, questo è un valore per tutta la città. Se gli oratori coinvolgono 2650 minori per almeno tre settimane di oratorio feriale, è un servizio importante fornito alla città. Se il teatro e il Centro Culturale delle Arti offre una proposta, questo è un valore per tutta la città. Se c’è una casa di Sant’Eurosia, è un bene per la città e non solo, per tutto il territorio».
Sono solo alcuni esempi degli interventi. Opera diretta (come la proposta degli oratori feriali) o anche indiretta, come il Teatro delle Arti che ha un gruppo di volontari parrocchiali per il cinema ma offre tante attività anche con l’associazione Centro culturale Teatro delle Arti, che ogni anno mette insieme due stagioni teatrali, il festival Filosofarti, gli spettacoli per le scuole, la Scuola di teatro che solo lo scorso anno ha coinvolto 120 tra adulti, ragazzi e soprattutto adolescenti che trovano così modo di esprimersi.
Ci sono le società sportive che offrono occasioni a tutti, luoghi importanti di coesione sociale tra componenti diverse nei diversi quartieri.
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Servizi organizzati e spazi “informali”
C’è la Caritas con 600 nuclei familiari assistiti, circa 1500 persone, tra le diverse parrocchie. C’è Casa di Sant’Eurosia ad Arnate per persone in difficoltà abitativa, c’è il Ristoro del Buon Samaritano nato nel 2009, la Casa di Maria a Madonna in Campagna (per mamme sole e bambini), c’è il Centro Aiuto alla Vita che ha sede a Cassano.
E ancora il corso d’italiano per immigrati e il doposcuola, uno per ognuna delle Comunità pastorali in cui è divisa la città. Quello della Comunità San Cristoforo (centro, Ronchi, Sciarè e Cedrate) opera per 180 ragazzi e in versione estiva si fa a Sciarè, con la Fondazione Pime.
Ci sono anche spazi quasi “informali”, come il “Cortile aperto”: al venerdì pomeriggio sera in cui il Centro della Gioventù e i suoi campi sportivi aprono le sue porte come luogo di ritrovo per tutti, anche per i ragazzi che di solito la sera si trovano lungo le vie e i vicoli vicino: ci sono alcuni educatori professionisti. Non è certo una educativa di strada pubblica (che a Gallarate non esiste, a differenza di altri Comuni) ma comunque offre uno spazio che offre qualche occasione e insieme aiuta a pensare a delle regole condivise.
Il “condominio solidale”
Ci sono poi le realtà non direttamente parrocchiali ma ospitate, come il segretariato sociale delle Acli a Cedrate, gli Scout in centro o la Cooperativa La Banda, che al “Fajetto” in Corso Italia ha creato alloggi per ragazze adolescenti che vengono accompagnate verso l’autonomia.
Sempre la Banda aprirà altri alloggi per donne maltrattate o ragazze in cerca di autonomia al “condominio solidale” di via Postcastello, che accoglierà anche una comunità di famiglie: è l’intervento più rilevante in corso, dal punto di vista dei lavori della parrocchia, che beneficia anche di un finanziamento di Fondazione Cariplo.

Il Giubileo del volontariato: bene comune e fraternità universale
Il 14 settembre si terrà il Giubileo del Volontariato, nell’ambito del giubileo della Chiesa cattolica. Ed è in questo senso che monsignor Festa sottolinea che “il volontariato genera nuovi diritti”, che “traducono la gioia di stare insieme e di condividere un bene comune”, come si legge nella lettera-editoriale dell’informatore della Comunità Pastorale.
Con un valore di esempio: “Il bene comune è un tesoro che deve essere sempre arricchito dal contributo di tutti, per dare contenuto alla condizione di fraternità universale”.
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