Una gazza infetta: primo caso di West Nile in provincia di Varese
Tre sono le specie bersaglio che vengono monitorate: oltre alla gazza, la cornacchia e la ghiandaia. Ats Insubria ricorda le misure di prevenzione che riguardano sia i comuni sia i cittadini

Primo caso di infezione dal West Nile in provincia di Varese. Si tratta di un uccello, considerato il vettore che trasporta il virus, poi trasmesso dalle zanzare.
Nell’ultimo report pubblicato dall’Istituto superiore di sanità, si riporta il caso di infezione di una gazza trovata nella città di Varese. Un secondo caso, sempre di una gazza, è in attesa di conferma ed è stata trovata a Germignaga.
In tutto il paese, sono 11 gli uccelli bersaglio risultati positivi al virus: in Lombardia, oltre a Varese, è stata segnalata una cornacchia nel Lecchese.
Nella prima settimana di agosto 84 nuovi contagi in Italia
Nel bollettino pubblicato il 6 agosto, che copre la settimana tra il 31 luglio e il 6 agosto, si parla di 84 nuovi contagi tra gli uomini. Il numero totale di contagi, relativo all’estate 2025, sale a 173. Di questi, 72 hanno presentato la forma neuroinvasiva, 14 casi sono risultati asintomatici e individuati perchè donatori di sangue. Si contano anche 85 casi di febbre.
I decessi causati dall’infezione sono 11: uno in Piemonte, 4 nel Lazio e sei in Campania.
Tre contagi in Lombardia
In Lombardia sono stati segnalati tre casi: due a Pavia ( con sintomi neurologici) e uno ciascuno nelle province di Brescia e Milano.
Tra gli equidi sono stati trovati 7 focolai di cui uno a Mantova mentre gli altri si trovano a Catania, Latina, Foggia e Lecce.
Varese, dunque, si inserisce nell’elenco dei territori coinvolti dopo ritrovamento della gazza, uno dei tre uccelli “bersaglio” e quindi tenuti sotto stretta osservazione.
Non sono stati individuati, viceversa, pool di zanzare con il ceppo virale. In Italia sono state riscontrate 38 colonie infette dislocate quasi esclusivamente lungo il corso del fiume Po.
I dati in crescita, nella prima settimana di agosto si è verificato un balzo dei contagi, inducono le autorità sanitarie a rinnovare le raccomandazioni per evitare il proliferare della zanzara portatrice del virus.
Le raccomandazioni di Ats Insubria
Ata Insubria ha inviato, a tutti i Comuni dei territori di Varese e Como, le informazioni relative alle misure di prevenzione da adottare per ridurre la proliferazione delle zanzare, responsabili della trasmissione di arbovirosi, ovvero di malattie infettive causate da virus veicolati da vettori artropodi, come zanzare, zecche e flebotomi, quindi in particolare, di malattie che si diffondono attraverso punture o morsi di piccoli insetti che trasportano i virus da un ospite all’altro.
«Abbiamo inviato alle amministrazioni comunali le indicazioni necessarie per proseguire regolarmente gli interventi di disinfestazione ordinaria larvicida, ossia per le attività mirate a eliminare le larve di insetti, in particolare le zanzare, prima che diventino adulte e possano riprodursi. Inoltre, saranno disposti e coordinati da ATS in raccordo con i Comuni interessati, secondo le indicazioni regionali, eventuali interventi straordinari adulticidi, cioè trattamenti mirati a eliminare gli insetti adulti, in particolare le zanzare, per ridurne la proliferazione e prevenire la loro riproduzione, in base della valutazione epidemiologica» dicono dalla direzione dell’Agenzia.
«Ognuno può fare la sua parte, anche il singolo cittadino al quale raccomandiamo di seguire le consuete indicazioni proprio per evitare, soprattutto in prossimità delle abitazioni, la proliferazione delle zanzare e precisiamo che le attività di prevenzione in base alle normative vigenti, nazionali e regionali, procedono come di consueto, per cui rassicuriamo la popolazione a cui chiediamo di premurarsi di svuotare regolarmente tutti i contenitori d’acqua come sottovasi, bidoni, piccole piscine , pneumatici, ecc. in cui le zanzare possono deporre le uova. Consigliamo l’uso di repellenti cutanei specifici per zanzare su vestiti e pelle, oltre a indossare abiti che coprano braccia e gambe, soprattutto durante le attività all’aperto. Raccomandiamo anche di evitare aree a rischio dove è stata segnalata una maggiore presenza di zanzare. In caso di febbre, mal di testa, dolori muscolari o altri sintomi sospetti, è opportuno consultare un medico. Inoltre, può essere utile usare le zanzariere» spiegano dalla direzione di ATS Insubria.
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