Eventi a Materia

L’arte di scolpire il marmo. Lo scultore Paolo Pelizzoli a “La materia del giorno”

Venerdì 10 ottobre lo scultore di Taino allievo di Sangregorio sarà ospite allo Spazio Libero di Materia

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Venerdì 10 ottobre lo scultore di Taino Paolo Pelizzoli, allievo di Sangregorio, sarà ospite allo Spazio Libero di Materia a Castronno per un nuovo incontro della rubrica “La materia del giorno” (inizio ore 16), dedicato al tema “l’arte di scolpire il marmo”.
Per Pelizzoli il marmo non è solo un materiale da modellare, ma un interlocutore vivo. Fin da ragazzo ha percepito una luce azzurra affiorare dai blocchi di marmo bianco di Carrara che il padre muratore custodiva.

LA FORMA IMPRIGIONATA

«Quando comincio a scolpire – racconta l’artista – vedo delle linee di luce che mi mostrano la forma nascosta nella pietra. È come se la materia stessa mi suggerisse la strada». Questa percezione diventa una guida costante. Seguire quelle linee significa dialogare con il marmo, entrare in sintonia con la sua energia e lasciar emergere lo spirito imprigionato al suo interno.

L’INCONTRO CON SANGREGORIO

Il suo approccio, radicato nella scultura in taglio diretto, deve molto all’incontro con Giancarlo Sangregorio, maestro che lo accolse nel proprio studio quando Pelizzoli era giovanissimo. Sangregorio gli trasmise il coraggio di affrontare la pietra senza paura, di non rincorrere la perfezione tecnica ma l’autenticità dell’ispirazione. «Un artista – spiega Pelizzoli – non deve perdere la sua scintilla naturale né lasciarsi incasellare in regole rigide».

L’INCIDENTE E LA RINASCITA

Questa visione nasce anche da un percorso personale fatto di resilienza e pazienza. Da bambino, dopo un grave incidente, rimase a lungo paralizzato; la lenta riabilitazione e la forza ricevuta dalla famiglia hanno alimentato in lui un profondo senso di purezza e naturalezza, che ancora oggi guida il suo lavoro. La scultura diventa così un atto di consapevolezza: non ricerca del successo, ma fedeltà a un gesto sincero e necessario.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 08 Ottobre 2025
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