Lombardia fa il punto dei risultati raggiunti con la legge sui disturbi dell’apprendimento
La Commissione Sanità di regione Lombardia ha presentato la seconda relazione sulle attività di monitoraggio degli interventi attivati. Nel biennio 2022–2023 le richieste di valutazione per sospetto DSA sono aumentate, passando da 25.312 a 27.916

È stata presentata in Commissione Sanità la seconda relazione sulle attività di monitoraggio degli interventi attivati in Lombardia in attuazione della legge regionale 17/2019, che sostiene i soggetti con DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia). La legge promuove la diagnosi precoce e la collaborazione tra strutture sanitarie, scuole, pediatri e famiglie, mirando a facilitare l’integrazione dei bambini e dei ragazzi con DSA nel sistema educativo e nel mondo del lavoro.
Patrizia Baffi, Presidente della Commissione Sanità, ha sottolineato l’importanza di questa legge, che coinvolge una parte significativa dei giovani e ha un impatto diretto sul loro futuro scolastico e sulla qualità della loro vita.
Un focus particolare è stato posto sul progetto INDACO, l’iniziativa per l’individuazione precoce dei disturbi del neurosviluppo. Il progetto, avviato nel 2024, mira a formare insegnanti e operatori sanitari, a promuovere attività di screening nelle scuole dell’infanzia e primarie, e a potenziare il supporto nelle scuole.
La relazione ha evidenziato che nel biennio 2022–2023 le richieste di valutazione per sospetto DSA sono aumentate, passando da 25.312 a 27.916, con un incremento nelle diagnosi confermate. Il tasso di diagnosi ha visto un lieve miglioramento, salendo dal 55,8% al 56,5%. Inoltre, la percentuale di iter diagnostici conclusi è aumentata dal 84% nel 2021 al 91% nel 2022, e ha mantenuto la stessa percentuale nel 2023.
Nonostante i progressi, la relazione ha messo in luce la necessità di anticipare l’età della diagnosi, con un obiettivo di 6-7 anni, come previsto dalla legge. Un aspetto critico riguarda l’età media della diagnosi, che nelle UONPIA pubbliche è di circa 10-11 anni, ma supera i 12 anni nelle strutture private. In particolare, Brescia ha registrato un’età media di 14,6 anni nel 2023. La Presidente Baffi ha concluso affermando che, sebbene siano stati fatti significativi passi avanti, la sfida rimane quella di ridurre le liste d’attesa e di supportare le famiglie con strumenti adeguati.
La Commissione Sanità continuerà a monitorare il progetto INDACO per garantire che ogni bambino con DSA riceva il giusto supporto nel proprio percorso educativo.
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