Amsc il “buco” è di 25 milioni di euro

Resi noti i dati dell'indagine affidata alla società di revisione Ernst&Young. Solo nel 2010 le perdite d'esercizio sono state di 8milioni 910mila euro: il bilancio non approvato a giugno prevedeva "solo" 1 milione 166mila

Il "buco" di Amsc esiste ed è più profondo di quel che si immaginasse. Queste almeno sono le conclusioni a cui è pervenuta l’indagine affidata ad Ernst&Young, la società a cui è stato affidato l’incarico di analizzare i conti delle ex municipalizzate di Gallarate: il risultato d’esercizio del 2010 presenta un passivo di 8.910.000 euro complessivo, rispetto ad una stima precedente di 1.166.000 euro. Tra il 2001 e il 2010 il saldo netto verso le banche presenta un peggioramento di 37.905.404 euro. Si è passati cioè da un +12milioni del 2001 a un -25milioni di oggi.
Le conclusioni sono state presentate dai massimi vertici di Amsc spa e Impianti&Servizi, i presidenti (entrati in carica tra giugno e luglio ) Sergio Praderio e Gianni Girardi, nel corso dell’assemblea di venerdì sera in aula consiliare. Di fronte a moltissime persone e in un clima teso – non solo il PdL ma anche la Lega hanno contestato la scelta dell’assemblea – si sono presentati i numeri emersi e le prime strategie individuate per ridurre le perdite.

Partiamo dalle cifre nude e crude, con il confronto tra due dati: la proposta di bilancio di maggio (preparata dai vecchi vertici e non approvata dall’assemblea dei soci) e i dati emersi dopo la revisione. Amsc spa prevedeva una perdita di 893mila euro, sono emerse ulteriori perdite per un totale di 4 milioni 743mila euro. Per Commerciale Gas il risultato previsto dai vecchi vertici era un utile di 438mila euro, si scopre invece – dopo la revisione di Ernst&Young – che c’è una perdita di 634mila euro. In Impianti&Servizi la perdita prevista era di 712mila euro, si è scoperto un ulteriore "buco" di 2 milioni 367mila euro. In totale la perdita d’esercizio del 2010 è di 8.910.000 euro
Qiuanto all’impoverimento del patrimonio, si parla di 7milioni 743mila euro. Perdite che si sommano a quelle degli anni precedenti già accertate e messe a bilancio: il saldo netto verso le banche è peggiorato complessivamente, dal 2001 al 2010, di 37milioni 905mila 404 euro.

Dove stanno i problemi? In parte, i problemi erano emersi già nei bilanci e poi nelle motivazioni del rinvio nelle assemblee di giugno, in cui il Comune di Gallarate era rappresentato per la prima volta dalla amministrazione di centrosinistra guidata da Edoardo Guenzani. Il bilancio di Commerciale Gas addirittura non era stato approvato perché gli stessi revisori contabili non lo avevano mandato avanti "a causa della rilevanza delle limitazioni" alla verifica loro affidata.
La Ernst& Toung parla poi di "carenze nel sistema di controlo interno", di mancanza di una struttura che analizzi i dati contabili, di "difformità tra i saldi contabili e i saldi gestionali", di mancanza "di una figura addetta alla gestione dei rapporti con i Comuni" (a cui la società eroga il servizio acqua). Ma anche, addirittura, della "mancanza di un vero budget previsionale annuale e di rendiconti gestionali periodici", di mancanza di presidio dell’Area Legale, di conflittualità interna tra competenze.

Quanto al la perdita d’esercizio enormemente più alta del previsto, deriva da partecipazioni in società inattive, articoli di magazzino inutilizzati e ormai obsoleti, crediti scaduti da anni, crediti non documentabili («Senza nessuna pezza di supporto», rimarcano i presidenti), crediti non riconosciuti o contestati, immobilizzazioni non documentabili, rischi per contenziosi in essere. Tutti soldi che invece erano stati messi a bilancio.  Le perdite maggiori si trovano nella gestione dell’acqua (-2.686.000 euro), della raccolta rifiuti (-2.490.000 euro), degli impianti sportivi (piscina della Moriggia, -4.760.000 euro), dei trasporti (poco più di 4 milioni di euro). Mancava anche la rotazione obbligatoria (prevista per legge) dei fornitori, quindi senza nessuna concorrenza. Ma senza dimenticare anche altre spese meno ingenti, ma significative: dai 52mila euro per il libro sui 100 anni dell’azienda ai 23mila per l’abete natalizio. E poi il ruolo nel sostenere con sponsorizzazioni la cultura: 149mila euro per teatro, convegni e concerti e 210mila euro direttamente alla Fondazione culturale.

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Pubblicato il 26 Novembre 2011
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