In migliaia riempiono il Palasharp per dire “Berlusconi vattene”
Si prevede il tutto esaurito per la manifestazione voluta da "Libertà e Giustizia" in seguito alla raccolta firme per chiedere le dimissioni del premier. Dalle 15 via agli interventi
Tutto esaurito per la manifestazione organizzata per oggi, 5 febbraio, al Palasharp di Milano da Libertà e Giustizia. Già a partire dalle 13 la coda per entrare all’interno del palazzetto arrivava fino al parcheggio (foto a sin. di Marco Corso). Migliaia di persone (oltre diecimila secondo gli organizzatori) si sono messe in fila per partecipare all’evento che vedrà la partecipazione di moltissimi nomi dello spettacolo e della cultura italiana uniti nel chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi in seguito all’ultimo scandalo che lo ha visto coinvolto denominato Rubygate.Il palazzetto si è riempito tutto e fuori sono rimaste alcune migliaia di persone che non sono riuscite a trovare posto.
Lo scrittore Roberto Saviano ha parlato del problema del voto di scambio: «Metà del paese vende il suo voto – ha detto – Con la Dc un voto valeva un lavoro mentre oggi bastano 50 euro. Bisogna far capire che solo grazie al voto libero e incondizionato cambia il Paese». Saviano vede dei cambiamenti al sud, timidi segnali del vento che cambia anche se è ancora poco. L’autore di Gomorra ha parlato della macchina del fango pronta ad agire contro chiunque va contro il governo: «L’obiettivo è quello di farci sembrare tutti uguali in peggio. Bisogna evitare di compiacersi e di credere di essere una minoranza, è tempo di trovare l’unità». Infine ha citato don Milani quando disse “che senso ha avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca”: «Bisogna sporcarsele le mani ed evitare che i giovani scappino dalla politica – ha concluso Saviano – Dobbiamo convincere quelli che non la pensano come noi a passare dalla nostra parte: dobbiamo pensare a ciò che vogliamo». Dopo di lui hanno parlato Umberto Eco e il segretario della Cgil Susanna Camusso.
La raccolta di firme organizzata dall’associazione – nata nel 2002, presieduta da Sandra Bonsanti e “frequentata” da nomi notissimi della cultura come Gustavo Zagrebelsky, Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Umberto Eco, Claudio Magris, Umberto Veronesi – è stata rilanciata dai social network, dai blogger e dai siti d’informazione, e porta le prime firme di Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti. Ma ha portato con sè anche migliaia di messaggi: “firmare non basta”, “facciamo qualcosa”, “Berlusconi lasci il governo del paese”.
Per questo è stata organizzata: «Una prima manifestazione – spiega Sandra Bonsanti, presidente dell’associazione – per testimoniare la storia, la voce di chi non ha accettato passivamente l’imbarbarimento prodotto dalla politica e dalla cultura di Silvio Berlusconi e per gridare un ‘Basta’ allo smantellamento dello Stato».
Partecipano Umberto Eco, Paul Ginsborg, Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky, e la partecipazione di molti testimoni della società civile: inparticolare hanno confermato la loro partecipazione Giovanni Bachelet, Bice Biagi, Carla Biagi, Daria Bonfietti, Susanna Camusso, Lorenza Carlassare, Nando dalla Chiesa, Concita De Gregorio, Beppino Englaro, Beppe Giulietti, Irene Grandi, Maurizio Landini, Gad Lerner, Moni Ovadia, Giuliano Pisapia, Maurizio Pollini, Enrico Rossi, Elisabetta Rubini, Oscar Luigi Scalfaro, Salvatore Veca.
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