Mario Draghi accetta con riserva l’incarico dal Presidente Mattarella
L’attenzione ora è tutta puntata sul comportamento delle forze politiche parlamentari presso le quali qualunque incaricato dal Quirinale deve trovare i numeri per la Fiducia

«Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina il professor Mario Draghi al quale ha conferito l’incarico di formare il governo. Il professor Draghi si è riservato di accettare». Lo ha comunicato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
Mario Draghi era arrivato al Quirinale per rispondere alla convocazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nella serata di martedì 2 febbraio Mattarella ha preso atto del fatto che il mandato affidato al Presidente della Camera Roberto Fico per il Conte ter è naufragato tra la spaccatura di Italia Viva e veti incrociati.
Dopo aver lanciato un appello drammatico alle forze parlamentari il Presidente ha dunque convocato l’ex numero uno della Bce per affidargli il compito di dare vita a un nuovo esecutivo e di “alto profilo” che nella pienezza dei propri poteri possa combattere il virus, fronteggiare la crisi sociale e gestire gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery plan.
L’attenzione ora è tutta puntata sul comportamento delle forze politiche parlamentari presso le quali qualunque incaricato dal Quirinale deve trovare i numeri per la Fiducia.

Alle 12.30 è previsto un vertice del centrodestra per fare il punto sulla linea politica da tenere dopo la decisione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, vi prenderanno parte tutti i leader delle forze della coalizione.
«È fuorviante pensare che la qualità e la forza indubbia del nome di Mario Draghi possa risolvere tutti i problemi», il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, «serve convergenza su un programma che indichi un’agenda di riforme che trovi sintonia nel paese, non basta la competenza. Non basta dire è “arrivato Draghi viva Draghi”, bisogna dargli una mano per affrontare questi nodi».
Dal Movimento 5 Stelle viene confermata, invece, la contrarietà ad un sostegno a Mario Draghi: «Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi – ha detto la senatrice Paola Taverna -, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate».
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