«Bene i liquori, ma si può fare di più»
I complimenti e le critiche del candidato sindaco indipendente Angelo Proserpio sull’operazione che portato alla nascita dell’associazione Licor
«La cosa può solo far piacere e mi congratulo con il Sindaco Gilli». Parole del candidato sindaco indipendente Angelo Proserpio che però non risparmia le critiche all’operazione che ha portato alla creazione dell’associazione Licor, in cui Saronno è diventata la capitale dei liquori d’Italia ed è entrata a far parte di Res Tipica, la rete delle città che hanno scommesso sulla qualità della produzione della penisola.
«Purtroppo però non basta essere capitale di un prodotto industriale di qualità per essere attraente – spiega Proserpio -. Il nostro sindaco sa benissimo che buona parte dei comuni che partecipano a Res Tipica, sono anche membri di “Città slow”, l’associazione che raggruppa le città del buon vivere. Gli Enti locali che aderiscono a questo movimento si ispirano alla qualità dell’accoglienza, dei servizi, dell’ambiente, della buona cucina offrendo un’alternativa alla cosiddetta “fast life”. In queste città diventa fondamentale il valore del patrimonio ambientale e storico culturale, che caratterizza l’identità di un luogo e rappresenta una sua importante risorsa. E’ in questo contesto che dovrebbe trovare il suo giusto tassello l’importante riconoscimento di Saronno capitale dei liquori».
«Purtroppo però non basta essere capitale di un prodotto industriale di qualità per essere attraente – spiega Proserpio -. Il nostro sindaco sa benissimo che buona parte dei comuni che partecipano a Res Tipica, sono anche membri di “Città slow”, l’associazione che raggruppa le città del buon vivere. Gli Enti locali che aderiscono a questo movimento si ispirano alla qualità dell’accoglienza, dei servizi, dell’ambiente, della buona cucina offrendo un’alternativa alla cosiddetta “fast life”. In queste città diventa fondamentale il valore del patrimonio ambientale e storico culturale, che caratterizza l’identità di un luogo e rappresenta una sua importante risorsa. E’ in questo contesto che dovrebbe trovare il suo giusto tassello l’importante riconoscimento di Saronno capitale dei liquori».
«Purtroppo tutto questo per ora è un sogno e per di più i tempi che stiamo attraversando sembrano fatti apposta per spegnere la volontà di impegnarsi a cambiare il modello di città. Saronno è una città di traffico convulso, di aria irrespirabile per molti giorni all’anno, di frenesia consumistica e di deprimente insicurezza – conclude il candidato indipendente -. Eppure, a due passi da noi Abbiategrasso è riuscita a mantenere la sua identità ed è entrata a far parte delle città slow: dunque, il un sogno può diventare realtà attraverso la ricerca, la sperimentazione, l’applicazione di soluzioni coraggiose e innovative per l’organizzazione della città. Dobbiamo portare i servizi alla portata di tutti a cominciare dai bambini, dobbiamo sottrarre le ultime aree verdi alla voracità del cemento, fare tornare le strade un luogo di vita e quasi il prolungamento delle abitazioni. Questo è un obiettivo morale prima ancora che un programma elettorale, perché solo così la città diventa veramente di tutti».
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