L’assessore Bertolaso annuncia il Cup unico regionale entro fine 2026. L’opposizione: “Ritardi enormi”
Rispondendo a un'interrogazione del consigliere Majorino, Bertolaso ha parlato di un processo graduale dovuto alla riorganizzazione dei servizi. I consiglieri del PD prevedono l'attuazione a fine legislatura

«Entro la fine del 2026 Regione Lombardia garantirà il funzionamento del Cup unico regionale in tutta la Lombardia». È quanto ha dichiarato l’Assessore al Welfare, Guido Bertolaso, nella risposta all’interrogazione illustrata Pierfrancesco Majorino (PD) che chiedeva i tempi per la piena attivazione del CUP unico regionale “a fronte dei ritardi accumulati e del potenziale vuoto contrattuale e organizzativo che potrebbe verificarsi se la scadenza non venisse rispettata”.
«Regione Lombardia – ha aggiunto Bertolaso – si è già attivata con ASST Franciacorta e quella del Garda, nel mese di settembre si aggiungeranno la ASST Brianza, il Centro Diagnostico Italiano e il Policlinico, a ottobre il Sacco Fatebenefratelli, il Buzzi e la ASST Lecco. È un progetto fortemente innovativo, che migliora l’accessibilità, uniforma i percorsi e consente una presa in carico più efficace dei pazienti. Ma è un processo graduale in quanto la migrazione dei dati dai Cup locali a quello unico comporta una riorganizzazione dei servizi e del sistema. È un intervento innovativo e unico in ambito nazionale»
Il nuovo sistema consente inoltre una maggiore uniformità nelle prestazioni, un miglioramento nella presa in carico e nella continuità assistenziale, con evidenti benefici per il cittadino
Critici Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Consiglio regionale e Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, : «L’unica novità sul centro unico di prenotazione è che non ci sono novità. Le parole dell’assessore al Welfare certificano che ci sono ulteriori ritardi rispetto a un cronoprogramma già dilatato e si conferma nei fatti la nostra previsione che il Cup unico non si realizzerà prima della fine della legislatura, a inizio 2028. È un progetto che è stato annunciato come imminente dieci anni fa, non ieri, e ha accumulato un ritardo enorme, a danno dei cittadini e delle attese a cui sono costretti. Noi continueremo a incalzare la giunta, per superare la condizione di emergenza in cui versa la sanità lombarda, che tiene tanti lombardi fuori dalla porta o li espone a un ricatto odioso e mortificante che è quello di dover pagare per visite ed esami, quindi per la propria salute. Tutto ciò non è accettabile».
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