Fratus, Cozzi e Lazzarini in aula come testimoni per il processo Piazza Pulita bis
I tre ex amministratori, assolti in appello, sono stati chiamati come testi nel secondo filone processuale scaturito dall'inchiesta "Piazza pulita"

L’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’allora assessore Chiara Lazzarini di nuovo in aula per l’inchiesta Piazza Pulita, questa volta per il secondo filone processuale scaturito dall’inchiesta che a maggio 2019 aveva travolto la giunta a trazione leghista di Legnano.
Dopo la condanna in primo grado “cancellata” dall’assoluzione in appello, passata in giudicato nell’autunno dello scorso anno, i tre ex amministratori sono tornati in aula come testimoni nel processo che coinvolge Paolo Pagani, ex direttore generale di Amga, Enrico Barbarese, ex dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune, Enrico Peruzzi, suo predecessore, Mirko Di Matteo, ex direttore di Euro.PA, e Catry Ostinelli, ex presidente di Amga, chiamati a rispondere dell’accusa di aver preso parte a vario titolo alla manipolazione del conferimento di un incarico di consulenza in Euro.PA, della nomina del direttore generale di AMGA e della selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo di Palazzo Malinverni.
Il primo a sfilare sul banco testi è stato Maurizio Cozzi, seguito prima da Chiara Lazzarini e poi da Gianbattista Fratus, chiamati uno dopo l’altro, rispondendo alle domande del pubblico ministero Nadia Calcaterra e dei difensori degli imputati, a ripercorrere le fasi salienti che hanno portato all’avvicendamento tra Enrico Peruzzi ed Enrico Barbarese nel ruolo di dirigente per lo sviluppo organizzativo di Palazzo Malinverni. Un passaggio di vicende “vivisezionato” in aula, dai colloqui che hanno preceduto la nomina fino ai termini della procedura con cui era stato scelto Barbarese ormai quasi sette anni fa, passando per il «profilo di incompatibilità» del candidato, per la necessità di chiudere l’iter entro fine 2018 per «ragioni di bilancio» e per la natura «fiduciaria» della nomina, ribadita a più riprese dai tre testi e già nodo nevralgico del processo che aveva coinvolto i tre ex amministratori.
Quella di venerdì 26 settembre è stata un’udienza a tratti tesa, come era facilmente prevedibile, punteggiata da più di uno scambio polemico tra la pubblica accusa e i testimoni. «Ho cercato di cancellare qualsiasi riferimento a questa vicenda», ha sottolineato durante la sua deposizione l’ex vicesindaco Maurizio Cozzi: parole che hanno trovato sponda poco dopo in quelle dell’ex assessore Chiara Lazzarini, che ha parlato di «vicenda molto complicata» e di «incubo», e dell’ex primo cittadino Gianbattista Fratus, che prima di lasciare l’aula ha ribadito che «il male causato non è indifferente».
Foto di archivio
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