«Il sindacato sa ancora colpire unito»

In migliaia, per il sindacato i lavoratori della pubblica amministrazione al Palavobis, dove ha parlato Savino Pezzotta

Si sono fermati in migliaia i lavoratori della pubblica amministrazione. Secondo Cgil, Cisl, Uil l’adesione allo sciopero nazionale di otto ore ha toccato percentuali molto elevate. Nonostante le proibitive condizioni climatiche che hanno reso impraticabili molte vie di accesso a Milano, sono stati in molti ad animare la manifestazione del Palavobis.

I dipendenti pubblici del Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Friuli V.G., Liguria, Trentino Alto Adige, Val D’Aosta sono arrivati con decine di pullman e di auto (mentre è stato praticamente impossibile raggiungere Milano per quelli dell’Emilia Romagna e del Veneto). Hanno manifestato in difesa dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori e dell’attuale sistema pensionistico, per la cui piena realizzazione il Pubblico Impiego ancora attende l’agibilità del Tfr e l’avvio della previdenza integrativa.

La manifestazione è stata aperta da Rosa Pavanelli, segretaria generale della Funzione Pubblica a nome delle tre organizzazioni sindacali, che ha ricordato le ragioni dello sciopero dei dipendenti pubblici: il rinnovo del contratto nazionale in scadenza il 31dicembre, l’insufficienza delle risorse stanziate, sia per garantire il recupero dell’inflazione reale del biennio trascorso, sia per coprire quella programmata per il prossimo, come previsto dall’accordo del luglio 1993, la salvaguardia della contrattazione integrativa. «Inibire la contrattazione integrativa – ha detto la sindacalista- è per noi inaccettabile; interventi legislativi su materie contrattuali (quadri, dirigenza, turn-over, professioni sanitarie ecc..) rappresentano una retromarcia rispetto alla riforma del Pubblico Impiego attuata a partire dal decreto legislativo 29/93».

Inaccettabile, per il sindacato confederale, anche la delega per la privatizzazione dei servizi pubblici. E sul ricorso alle deleghe è stato molto eplicito Savino Pezzotta, che ha concluso la manifestazione del Palavobis: «procedere per blitz che vanno nella direzione delle esigenze di una sola parte non è possibile, il governo dovrebbe essere quanto meno neutrale, qui invece si intende sostenere la parte più forte, cioè la Confindustria».

Duro, oltre che su quella che ha definito la "controriforma" del Pubblico Impiego voluta dal Governo, anche il giudizio sulla modifica del sistema pensionistico: «non si avverte l’esigenza di una riforma strutturale delle pensioni, né è chiaro quale sia la proposta del Governo. Per quanto riguarda il sindacato confederale – ha aggiunto il Segretario della Cisl – ci sono molti punti che ci vedono in disaccordo, primo fra tutti quello della decontribuzione per i nuovi assunti, che rappresenta un rischio concreto, per i giovani, di ricevere un trattamento pensionistico inferiore a quello attuale». E sarà uno scontro difficile ha aggiunto Pezzotta.

Inaccettabili sono state definite le posizioni di Confindustria sul trattamento di fine rapporto: «Il Tfr non è proprietà della Confindustria, è salario differito dei lavoratori, dunque si tratterebbe di appropriazione indebita e l’obiettivo vero è quello di modificare il sistema pensionistico per appropriarsi, appunto di una parte del TFR; noi vogliamo invece che ai giovani vengano garantiti gli stessi diritti di quelli che li hanno preceduti».

«Queste tre manifestazioni di oggi e la piena riuscita dello sciopero di due ore hanno dimostrato la capacità di adesione dei lavoratori alle nostre iniziative unitarie. Nonostante questo, non conosciamo ancora qual è la posizione definitiva del Governo, porteremo avanti questa lotta – ha concluso Pezzotta- con convinzione e coerenza; risponderemo colpo su colpo e, se non ne basta uno, ce ne vorranno altri, le differenze tra di noi ci sono, ma tutti devono sapere che quando si mettono in discussione i diritti, il potere contrattuale, il ruolo del sindacato, il sindacato confederale, pur con le sue divisioni, sa ancora colpire unito».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2001
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