Gadda: “Sui migranti importante l’apprezzamento della Germania per lo sforzo dell’Italia”
Il commento della parlamentare del PD. «Abbiamo accolto con positività l’accordo di principio sulla divisione in quote di 120.000 richiedenti asilo»
«È importante il sostegno e l’apprezzamento della Germania per lo sforzo che l’Italia sta affrontando nella gestione dei flussi migratori. Nessun paese membro può sottrarsi alle sue responsabilità nei confronti dell’Unione intera e di chi è impegnato in prima linea come noi e la Grecia. La Germania intende sostenere il nostro impegno». Lo afferma la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, a margine dell’audizione nella commissione Schengen dell’ambasciatrice tedesca in Italia, Susanne Marianne Wasum-Rainer.
«L’Italia, come la Germania, – prosegue Gadda – difende il sistema Schengen come una delle più grandi conquiste dell’Ue, che non deve essere messa in discussione. E’ per questo motivo che si deve giungere con urgenza a una politica comune di asilo e migrazione che ci consenta di salvaguardare la libera circolazione. Siamo convinti che esista un nesso importante tra la creazione di hot spot nei paesi di primo arrivo, gestiti con risorse europee, e la definizione di un coefficiente obbligatorio di ripartizione in quote. La Germania lavora al nostro fianco in questa direzione, perché queste due decisioni arrivino in modo congiunto, per evitare un ulteriore appesantimento del fardello che stiamo già sopportando».
«C’è delusione – ammette Gadda – per l’ultimo vertice dei ministri degli Interni che non ha portato a un sistema di regole condivise e vincolanti, ma abbiamo accolto con positività l’accordo di principio sulla divisione in quote di 120.000 richiedenti asilo. La Germania sostiene l’azione diplomatica del nostro Paese e auspica che nel prossimo vertice del 22 settembre si giunga a una politica comune di accoglienza. E conta sull’Italia anche in vista del prossimo vertice de La Valletta, occasione di confronto con i paesi africani per definire misure di sostegno ai paesi di provenienza dei migranti, in termini di investimenti strategici, politiche occupazionali e corridoi umanitari per limitarne le migrazioni».
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