Presidio davanti al tribunale per Giuseppe Uva
Udienza preliminare per due medici, ma la famiglia contesta il pm e vorrebbe che fossero indagati i carabinieri. Presenti Paolo Ferrero di Rifondazione e Ilaria Cucchi
Si terrà alle 9 di martedì mattina davanti al tribunale di Varese, il presidio per Giuseppe Uva, l’operaio morto all’ospedale di Varese il 14 giugno del 2008, dopo alcune ore passate nella caserma dei carabinieri. Questa volta, il presidio avrà una rilevanza nazionale. Vi parteciperanno anche Ilaria Cucchi e altri parenti di persone che stanno affrontando indagini e processi nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine per presunti pestaggi. Ci saranno anche i militanti di Rifondazione comunista con il segretario nazionale Paolo Ferrero.
(foto, il presidio del 2011)
«La vicenda di Giuseppe Uva, così come quella di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi, – dichiara Paolo Ferrero – rappresenta una macchia indelebile per il sistema giudiziario e di custodia italiani. La magistratura e le forze dell’ordine confondono le vittime coi colpevoli, visto che al momento l’unica denunciata (per diffamazione) è Lucia Uva, sorella della vittima. Il sistema giudiziario serve a fare giustizia, non ad impedire che piena luce venga fatta su un assassinio».
La data di martedì 15 aprile, è stata scelta perché si tiene l’udienza preliminare con due medici imputati per la morte di Uva. Si tratta del secondo processo per questa vicenda, dopo che il primo procedimento si è concluso con l’assoluzione di uno psichiatra, che la procura aveva accusato di omicidio colposo per aver somministrato farmaci e calmanti incompatibili con lo stati di agitazione ed etilismo in cui arrivò l’uomo in ospedale quella mattina. I due medici sotto inchiesta dovranno rispondere degli stessi reati.
Ma i partecipanti al presidio affermano una verità diversa, ovvero che vi sono fondati sospetti che, quella notte, i carabinieri e poliziotti intervenuti in caserma, picchiarono Giuseppe Uva. Lucia Uva in una trasmissione a “Le Iene” adombrò anche il sospetto di violenza sessuale ed è stata denunciata. Il fascicolo sui carabinieri è stato di fatto chiuso senza indagati, ma con la sola accusa di diffamazione, proprio per Lucia Uva. Il pm è stato a sua volta denunciato dalla figlia di Lucia. Il caso è arrivato anche al csm.
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