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A proposito di pedofilia a Buguggiate

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15 Ottobre 2004

Gentile Direttore,

sono una cittadina di Buguggiate ed anche consigliere comunale di minoranza. Questo mio personale pensiero vuole essere una replica allo scritto del nostro Sindaco Vedani.
Premetto che sono d’accordo sul considerare la pedofilia il più abietto dei reati, poiché commesso contro persone deboli per propria natura e non ancora capaci di reagire in maniera adeguata a tali porcherie. Sono anche convinta che non si debba applicare nessuna attenuante, di nessun genere e natura, nel giudizio contro rei accertati o/e confessi; anzi, proporrei di rivedere la pena da comminare ai pedofili al fine dir renderla maggiormente severa e non soggetta a “sconti” ed altre regalie simili.
Tuttavia vorrei precisare :
1.non tutti i ragazzi “avvicinati” a Buguggiate nel caso di pedofilia citato dal Sindaco vengono da famiglie “in cui vi era un avanzato stato di crisi”, ma anche da nuclei familiari che fortunatamente non avevano alcun problema particolare, per cui nessuno di noi genitori si può sentire escluso dall’essere preoccupato per i nostri ragazzi, perché è una realtà che ci accomuna tutti.
2.è vero che in paese si sentì dire che era cosa già risaputa, ma penso che ciò fosse dovuto al fatto che spesso si spettegola su tutto e su tutti e questa era un’ottima occasione per attaccare i propri compaesani.

Ma forse qualcuno (non mi riferisco ad un genitore che si insospettisce per il comportamento anomalo ed inusuale del proprio figlio, ma a semplici cittadini “spettatori”), aveva avuto davvero qualche sospetto, tuttavia mi chiedo come ed a chi avrebbe potuto comunicare questi suoi dubbi. Al prete? Ai Carabinieri? All’assistente sociale? Ben sappiamo che spesso l’antico proverbio “Vox populi, vox dei”, non ha alcun valore, perché molte volte nei paesi si parla solo per cambiare aria alla bocca e per impiegare in qualche modo il tempo…. Certamente il comunicare un sospetto non documentabile può causare la rovina della reputazione non solo del sospettato, ma anche della persona che ha il dubbio, poiché si può essere accusati di diffamazione…. Ecco perché nessuno ha parlato con le Autorità; non si tratta di omertà mafiosa e nemmeno di imbecillità, caro Vedani, perché sei tu il primo, a ragione, ad affermare che non bisogna ascoltare le chiacchiere della gente e che dobbiamo sempre essere certi di ciò che diciamo. Come fai ad essere sicuro su un argomento così imbarazzante? Quello che in breve vorrei dire è che non ci si può aspettare dai cittadini una collaborazione su un argomento come questo. Sarebbe un’utopia e solo una dissertazione teorica senza alcun riscontro nella realtà, per cui l’unica cosa fattibile è che noi genitori si sia molto, ma molto più attenti ai nostri figli, senza trascurarli e riconoscendo che essi devono avere la priorità nei nostri pensieri, prima ancora dei nostri problemi personali e delle nostre preoccupazioni, ma soprattutto dobbiamo essere consapevoli che possono venire in contatto con realtà orrende come i pedofili anche nei nostri paeselli, sebbene piccoli ed apparentemente meno esposti delle città ai pericoli.

Nicoletta Caverzasio Ferloni

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