15 Luglio 2017
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del medico per chiarire che nell’articolo i timori riportati nell’articolo in questione non riguardano certo la qualità e la professionalità dell’equipe diretta dal dr. Eugenio Cocozza, ma sono esclusivamente relativi al futuro di una chirurgia clinica che ha contribuito, in questi anni, a elevare il livello dell’attività dell’ospedale di Varese. Credo che il dirigente medico sia d’accordo nel reputare il futuro della Chirurgia 1 altrettanto importante per il nome e il livello del presidio varesino. (Alessandra Toni)
Gentilissimo Direttore,
sono un Chirurgo dell’ASST SetteLaghi e lavoro da quasi sette anni all’Ospedale di Circolo di Varese.
Presto servizio all’interno del Dipartimento di Chirurgia e in particolare nel reparto di Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva, diretti dal Dott. Eugenio Cocozza.
Oggi ho letto con stupore l’articolo della sua testata “La Chirurgia senza primario? Dionigi vince un concorso a Messina” a firma di un/una suo/a collaboratore/collaboratrice A.T.
Anticipo fin da subito che la mia lettera non ha nulla a che vedere con l’oggetto principale dell’articolo, cioè il presunto passaggio del Prof. Dionigi (professionista e collega che gode di tutta la mia stima) presso altra sede, notizia che ho peraltro appreso da voi.
Ho svolto la Scuola di Specializzazione in un reparto di Chirurgia del tratto digerente superiore (uno dei migliori in Italia) lontano da Varese, e la relativa tesi presso l’istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Sono membro di molte importanti società scientifiche nazionali ed internazionali e del “Gruppo Italiano di Ricerca sul Cancro Gastrico”
Dopo pochi mesi dalla specializzazione ho vinto un concorso presso l’attuale ASST SetteLaghi e nel 2013 quando il Dott. Cocozza è diventato mio Direttore ho aderito con entusiasmo ad un progetto di incremento della qualità delle cure dei paziente affetti da patologie del tratto gastroenterico, soprattutto neoplastiche.
Negli ultimi anni abbiamo rilanciato moltissimo la cura di queste patologie (forse i suoi collaboratori non sono al corrente del lavoro che svolgiamo!) sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Abbiamo numeri e risultati che ci permettono di essere in linea con i nuovi parametri di sicurezza di Agenas.
Abbiamo organizzato importanti congressi con i migliori esperti nazionali e con colleghi e amici dal Regno Unito. Lavoro nella Chirurgia che anni fa ha per prima portato a Varese la Chirurgia Mininvasiva (laparoscopia) avanzata in linea con la scuola milanese. Curiamo le neoplasie gastriche con linfoadenectomie superestese come solo alcuni dei migliori centri nazionali di riferimento.
Potrei andare avanti per decine di pagine a descrivere tutto quello che quotidianamente facciamo.
Sono un professionista che lavora pensando di essere in un posto che abbia un valore, altrimenti, le assicuro, sarei da un’altra parte .
Come professionista sono profondamente deluso dalla sua testata quando vedo scritta la seguente frase: “il timore è che, in periodo di scarsità di risorse, l’esperienza della Chirurgia 1 finisca andando a confluire nella parallela struttura diretta dal dottor Eugenio Cocozza”
Non so quali siano eventuali dinamiche di cambiamento che non spetta a me dirigere, ma non capisco da dove venga questo “timore” espresso nell’articolo e soprattutto su quali dati e conoscenze sia fondato (temo del tutto inesistenti!).
Certe affermazioni non fanno sicuramente bene alla Sanità di Varese e della Provincia (soprattutto a chi di Sanità si occupa quotidianamente!).
Vedo profondamente svilite tutta la mia fatica quotidiana e le mie capacità acquisite negli anni.
Chiedo gentilmente le vostre scuse, attraverso la pagina principale della testata, al mio Direttore e, oltre a me, a tutti i miei colleghi con cui ogni giorno mi trovo a collaborare.
Grazie e cordiali saluti
Mattia Berselli, MD
Department of Surgery
ASST-Sette Laghi, Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi
Varese, Italy
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