Contro la superficialità, servono regole ferree
10 Marzo 2020
Caro direttore
mi chiamo Emanuele Mattana, sono di Cuveglio, in provincia di Varese. Sono un comune cittadino italiano, un semplice lavoratore, con una moglie e una figlia di diciotto mesi.
Mi rivolgo apertamente, e pubblicamente, con questa breve lettera, al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Lombardia e a tutte le Istituzioni per chiedere che si adottino, al più presto, soluzioni più dure ferree e, nel caso, anche drastiche; affinché si possa, sin da subito, senza più perdere tempo, porre fine alle superficialità di molti italiani che, le regole, non intendono rispettarle.
Intendo, con quanto sopra, per il bene di tutti gli italiani, di proporre di bloccare tutto quanto: attività produttive e non solo, in tutto il Paese, sino a che la situazione non sia del tutto rientrata nella norma. È altrettanto scontato sottolineare però che, chi a seguito di tali restrizioni subirà un danno economico, dovrà poi essere compensato da chi di dovere.
E vi invito alla tolleranza zero per chi trasgredisce a ordinanze mettendo a rischio l’intero sistema sanitario nazionale trasgredendo così all’articolo 32 della Costituzione Italiana.
Emanuele Mattana
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Non c’è bisogno di bloccare tutto, le norme di “non vicinanza” introdotte stanno già dando qualche frutto e ci porteranno fuori dal guado.
Tutti nel tempo prenderemo questo virus: molti in maniera del tutto asintomatica, alcuni si ammaleranno gravemente, qualcuno morirà.
Il conto finale andrebbe fatto pagare al signor Burloni di Ospedaletto, che diede la colpa ai Cinesi.
Ma alla fine il costo economico, salatissimo con rata mensile di 5-6 anni, lo pagheranno gli Italiani. Lo pagheremo Noi.
Buongiorno io vorrei sapere dove vanno tutte ste autovetture,che scorrazzano
lungho le strade,ma possibile che tutti hanno situazioni di necessità.io abito a Ternate e la notte scorsa quante auto sono passate.Ma i controlli non dovrebbero essere più rigorosi?
Francesa