Opzione donna che fine ha fatto?
17 Ottobre 2018
Buongiorno Direttore ,
in questi giorni si parla molto di legge di bilancio ed in particolare , della possibilità data alle donne di andare in pensione in anticipo.Iniziamo col far presente in cosa consisterà la proroga annunciata dal Governo, come da puntuale sintesi offerta da Armiliato sul Cods: “ potranno accedervi quante al 31.12.2018 avranno compiuto 58 anni più 7 mesi se lavoratrici private e del pubblico impiego e 59 anni più 7 mesi se autonome, Coloro che abbiano maturato entro il 31.12.2018 35 anni di contribuzione ovvero 1820 settimane effettive cioè al netto dei contributi figurativi (quelli per malattia e disoccupazione non contano), per onorare il requisito anagrafico richiesto, solo coloro che sono nate entro il 31 Maggio 1959/60 potranno accedere”.
Poi il suo disappunto ed il supporto alle donne rimaste per l’ennesima volta illuse e fuori dai nuovi requisiti: “Caro Vice Ministro nonché Ministro del Lavoro e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, le ricordo che le regole non si cambiano a giochi già incominciati ! La Proroga dell’Opzione Donna: è stata promessa in campagna elettorale ed è stata rubricata all’interno del Contratto di Governo in maniera molto scaltra, tant’è che più volte abbiamo rimarcato tramite questo nostro Comitato la genericità della proposta, definendola volatile, priva di consistenza insomma. Ed infatti il disegno formalizzato in via ufficiosa non corrisponde affatto ad una proroga della misura sperimentale che oggi non è più praticabile, ma ne stravolge i contenuti, peraltro peggiorandoli. Per me, questo significa “portare a spasso la gente” e non mi piace proprio che qualcuno lo faccia in generale ed a maggior ragione quando questa azione viene esercitata a danno delle donne e dunque che dire di più se non che, quanto meno al momento, gli annunci e le promesse non corrispondono a quanto si andrà a legiferare?
Infine rivolgendosi al Governo la richiesta esplicita ad una modifica del testo: “Le donne del CODS prendono atto del fatto che durante la corsa avete cambiato il percorso e chiedono quindi che, stante l’innalzamento del requisito anagrafico, il termine di accesso alla misura della Opzione Donna sia opportunamente spostato al 31/12/2019. In grande attesa di comprendere quali decisioni prenderà il Governo, anche gli esodati che il 18 ottobre, come ricorda il post su Fb di Elide Alboni, amministratrice del Comitato esodati licenziati e cessati, si riuniranno in piazza Montecitorio per chiedere al Governo la nona e definitiva salvaguardia.
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