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Pista ciclabile: a volte utile, a volte no!

pista ciclabile a Varese
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11 Settembre 2018

Caro Direttore,
Le scrivo in quanto ieri, domenica 9 settembre, io e mio marito siamo andati a camminare sulla nostra bella pista ciclo pedonale di Varese.
Purtroppo abbiamo riscontrato con un certo dispiacere che la pista, tanto frequentata dalla gente, è già stata dimenticata dalle amministrazioni; perlomeno nel tratto tra la Schiranna e Cazzago Brabbia.
In vari punti, i bordi della pista sono invasi da piante infestanti, che arrivano ad occupare la pista stessa. Tanto che lo spazio si riduce ad una sola corsia, costringendo i pedoni a fare attenzione a non essere investiti dai ciclisti che, a loro volta, devono prendere le misure quando incrociano altri colleghi.
I ponti di legno presenti sono transennati in piu punti con scritte che invitano ad usare attenzione, in quanto manca la dovuta manutenzione.
Nel tratto in prossimita di Bodio, dove erano state posizionate le riproduzioni dei pianeti del sistema solare, con le relative spiegazioni, tutto versa in totale stato di abbandono.
Abbiamo quindi appurato che gli unici tratti che vengono curati, come sempre sono quelli circondati da propietà private, i cui proprietari evidentemente ci tengono a fare bella figura. Segno che come al solito chi fa da sé ……
Tutto questo ci ha molto colpito, in quanto è triste vedere come il totale disinteresse stia gia imperversando su questa pista ciclabile, che la nostra città ha dovuto attendere per tanti decenni, e sulla quale erano stati spesi diversi milioni, quasi fosse un’opera di genio ingegneristico.
Scopriamo invece che il nostro Comune sta spendendo soldi per realizzare una mini pista ciclabile in Via XXV Aprile, per la quale ha tolto circa 60 parcheggi, in una zona altamente frequentata.
Una via dove vi sono diverse scuole medie superiori, e che pertanto nelle ore di punta è forse la più trafficata della città. Inoltre sono state tolte almeno due fermate del pullman, costringendo quindi i bus a sostare in mezzo alla carreggiata, creando ostacolo al traffico cittadino.
A meno che il Comune, dopo aver tolto i parcheggi bianchi e questi 60 parcheggi blu, ora non voglia togliere anche quelle due fermate dei pullman, tanto utili ad insegnanti e studenti. O forse l’amministrazione Comunale ha già in progetto di togliere le scuole in un prossimo futuro?
Scopriamo inoltre che questa pista ciclabile è stata:
– da un lato delimitata con un pericoloso cordolo in cemento di colore giallo e nero, che può rivelarsi traditore per ciclisti, pedoni e studenti;
– mentre sull’altra carreggiatta la pista ciclabile è stata realizzata sulla stessa careggiatta delle auto. In sostanza le automobili sono costrette ad occupare la pista ciclabile per mancanza di spazio, per lo meno fino a quando non inizieranno a volare.
Mi pare un progetto come si suol dire “campato in aria”, che non solo non ha alcun senso ad essere realizzato in tale via, ma non ha alcun senso essere realizzato in quel modo.
Possibile che in tutta Varese non ci fosse un’altra zona che potesse prestarsi in maniera più utile ed intelligente?
Ci stiamo quindi chiedendo a chi possa giovare questa opera sportiva. Per chi può essere utile andare in bicicletta su una sorta di anello di un chilometro circa, realizzato in mezzo al traffico cittadino? E a chi possa giovare?
Chi può realmente giovare di questa pseudo pista ciclabile ? Forse noi cittadini ? Forse i ciclisti ?
Intanto la pista sul lago di Varese necessita di manutenzione che per il momento non si vede.
Ci sembra un ennesimo spreco di risorse economiche.
Grazie e cordiali saluti.
Mara e Stefano

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da carlo196

    A parte la polemica per la ciclabile di via XXV Aprile mi pare che la manutenzione della ciclabile intorno al lago di Varese spetti alla Provincia e non ai vari Comuni che vengono attraversati.

    1. Avatar
      Scritto da CITTADINO DI BIUMO INFERIORE

      Egregio Direttore,
      Vorrei ringraziare il Signor Carlo196 per la Sua precisazione. Che conferma quanto si evince dai cartelli posizionati lungo la pista ciclabile del lago, spesso scoloriti dal sole o piacevolmente consumati dalle dita degli avventori. Segno di quanta gente percorre tale pista.
      Tuttavia, lo scopo della nostra lettera voleva essere:
      1) quello di sottolineare come un’opera, una pista ciclabile, possa essere utile, apprezzata, amata e sfruttata dalla collettività, come quella sul nostro lago, oppure possa essere totalmente fuori luogo e giustamente criticata, se fatta su una strada come Via XXV Aprile. Non è giusto osannare un’opera pubblica solo perchè viene fatta. Occorre anche vedere come e dove viene realizzata, perchè potrebbe essere uno spreco di soldi.
      2) come le amministrazioni pubbliche spendono le risorse economiche (che siano sovvenzioni europee o meno). Per poi puntualmente lamentarsi che le casse sono vuote.
      Se poi vogliamo entrare nei meandri delle competenze, per mettere “a parte la polemica per la pista ciclabile di Via XXV Aprile”, allora ritengo sia un altro discorso.
      Cordiali saluti.
      Stefano

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